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Trump ridisegna lo Spazio: Base lunare e “Golden Dome” entro il 2028. Ambizione o scommessa impossibile?

Trump firma l’ordine “Space Superiority”: base lunare, reattori nucleari e scudo missilistico “Golden Dome” entro il 2028. Un piano da 50 miliardi che sfida la Cina, ma si scontra con i ritardi della NASA e le incognite su Starship. Ecco l’analisi tecnica e i dubbi sulla fattibilità.

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L’amministrazione Trump ha appena calato le carte sul tavolo della geopolitica spaziale, e la mano è di quelle pesanti. Con un nuovo Ordine Esecutivo (EO) dal titolo inequivocabile, Ensuring American Space Superiority, la Casa Bianca non si limita a sognare le stelle, ma pretende di controllarle, fissando scadenze che definire ottimistiche sarebbe un eufemismo diplomatico.

L’obiettivo dichiarato è duplice e faraonico: una base lunare operativa entro il 2028 e lo sviluppo di un prototipo per il “Golden Dome“, uno scudo di difesa missilistica globale, entro la stessa data. Il documento, firmato giovedì, segna un cambio di passo radicale rispetto alla gestione precedente, spostando l’asse dalla semplice esplorazione scientifica alla “superiorità spaziale”, un termine che nel gergo del Pentagono significa una cosa sola: la capacità di operare indisturbati negando al contempo la stessa libertà agli avversari.

Luna 2028: Ritorno al Futuro o Utopia?

Il cuore civile dell’ordine esecutivo riguarda la NASA. Trump ha messo nero su bianco che l’America tornerà sulla Luna entro il 2028. Non si tratta di una semplice “toccata e fuga” come ai tempi delle missioni Apollo, ma dell’istituzione di “elementi iniziali di un avamposto lunare permanente entro il 2030”, che includa persino l’utilizzo di reattori nucleari sulla superficie lunare per garantire l’energia necessaria.

Ipotesi di centrale nucleare lunare per la NASA

Tuttavia, analizzando la situazione con occhio tecnico e disincantato, nutrire dubbi su queste tempistiche è non solo lecito, ma doveroso. Il programma Artemis, ereditato e ora accelerato, soffre già di ritardi cronici. Le tute spaziali non sono pronte, il Gateway lunare è ancora sulla carta e i costi sono lievitati oltre ogni previsione ragionevole. Fissare il 2028 come scadenza per una base “iniziale” significa ignorare le leggi della fisica o quelle del bilancio federale, e forse entrambe.

L’ordine prevede anche l’abbandono della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) entro il 2030, una mossa che costringerà gli USA a colmare rapidamente il vuoto in orbita bassa per non lasciare campo libero alla stazione spaziale cinese Tiangong. Altri soldi da spendere, ma i budget saranno sufficienti a sostenere tutti questi programmi?

Il nodo cruciale: a che punto è Starship?

Per capire se il sogno di Trump sia realizzabile o se rimarrà un powerpoint elettorale, bisogna guardare a Boca Chica, in Texas. Tutto il piano lunare americano si regge sulle spalle (larghe, ma sperimentali) di Starship, il colossale razzo di SpaceX scelto come lander lunare (HLS – Human Landing System).

Senza Starship, non si va sulla Luna. Ma a che punto siamo? Elon Musk ha compiuto miracoli ingegneristici, riuscendo recentemente a recuperare al volo il primo stadio (il booster Super Heavy) con le braccia meccaniche “Mechazilla”. Un successo spettacolare che riduce drasticamente i costi e i tempi di riutilizzo. Tuttavia, la strada per la Luna è ancora lunga e accidentata:

  • Rifornimento in orbita: Per arrivare sulla Luna, la Starship deve essere rifornita di carburante in orbita terrestre da altre “tanker” Starship. Questa tecnologia, fondamentale e complessa, non è ancora stata testata con successo su larga scala.

  • Supporto vitale: La Starship attuale è un guscio vuoto. Mancano i sistemi di supporto vitale per gli astronauti, gli interni e le certificazioni di sicurezza necessarie per il volo umano (“human rating”).

  • Atterraggio lunare: Far atterrare un “grattacielo” di acciaio sulla regolite lunare senza ribaltarsi e ripartire è una sfida ingegneristica immensa che non ha precedenti.

Considerando i tempi di sviluppo aerospaziale, avere tutto questo pronto e certificato per il 2028 richiede una cadenza di test e una tolleranza al rischio che la NASA attuale, avversa ai disastri, potrebbe non riuscire a sostenere. Starship ha affermato che non ci sarà mezzo pronto prima del 2028, ma sembra una data ottimistica. Inoltre l’Apollo fu testato con alcuni voli prima dell’atterraggio. Starship avrà la stessa possibilità?

Golden Dome: La “Guerre Stellari” di Trump 2.0

Se la parte civile è ambiziosa, quella militare è vaga ma aggressiva. Il documento reitera la volontà di creare il “Golden Dome”, uno scudo di difesa aerea e missilistica. Sebbene i dettagli siano scarsi, l’obiettivo è avere un prototipo di tecnologie di difesa di prossima generazione entro il 2028.

Il Segretario alla Difesa Pete Hegseth ha 90 giorni per riferire su lacune tecnologiche e catene di approvvigionamento. Entro 180 giorni, il Pentagono dovrà implementare una strategia che includa piani per “rilevare, caratterizzare e contrastare il potenziale posizionamento di armi nucleari nello spazio da parte di avversari”. Un chiaro riferimento alle recenti accuse verso la Russia riguardo lo sviluppo di armi anti-satellite nucleari.

L’Economia dello Spazio: 50 miliardi e deregolamentazione

Dal punto di vista economico, l’approccio è classicamente pro-business, ma con venature dirigiste. L’EO punta ad attrarre almeno 50 miliardi di dollari di investimenti aggiuntivi nel mercato spaziale americano entro il 2028. Come? Ecco i pilastri della strategia economica:

  • Cadenza di lancio: Aumentare i lanci attraverso strutture aggiornate e riforme politiche (leggi: meno burocrazia per SpaceX e concorrenti).

  • Spettro Elettromagnetico: Il Dipartimento del Commercio dovrà affermare la “leadership nello spettro”, suggerendo una ripartizione delle frequenze più favorevole alle aziende satellitari.

  • Nuovi Mercati: Integrazione delle capacità commerciali direttamente nell’architettura di sicurezza nazionale.

Ironia della sorte, l’ordine scioglie il National Space Council. Sembra che il vicepresidente J.D. Vance, a differenza del suo predecessore Mike Pence, non abbia alcun interesse a presiedere riunioni spaziali, preferendo delegare o accentrare altrove le decisioni. Inoltre, il sistema di gestione del traffico spaziale civile (TraCSS), che doveva essere gratuito, potrebbe diventare a pagamento per gli operatori commerciali. Resta da vedere chi sarà disposto a pagare il governo per dati che spesso il settore privato possiede già con maggiore precisione.

Conclusioni

L’ordine esecutivo di Trump è un manifesto di potenza che cerca di unire la visione reaganiana della difesa strategica con l’imprenditoria muscolare della New Space Economy. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo la fisica. Fissare il 2028 per una base lunare e uno scudo missilistico è una scommessa keynesiana basata sull’idea che una massiccia iniezione di capitali e volontà politica possa comprimere i tempi dell’innovazione tecnologica. Starship è la variabile impazzita: se Musk vince la sua scommessa, l’America potrebbe davvero dominare l’orbita. Se fallisce o ritarda, l’intero castello di carte delle scadenze di Trump crollerà, lasciando spazio (letteralmente) alle ambizioni di Pechino.

Starship in Orbita pronto per il rifornimento . NASA


Domande e risposte

Perché è stata scelta la data del 2028 per la base lunare? La data del 2028 è più politica che tecnica. Rappresenta la fine del potenziale mandato presidenziale, permettendo all’amministrazione di rivendicare un obiettivo storico. Tuttavia, tecnicamente è estremamente aggressiva: il programma Artemis ha subito numerosi ritardi e tecnologie chiave come il lander Starship e le nuove tute spaziali non sono ancora pronte. È una mossa per forzare la mano alla NASA e all’industria, accelerando i tempi rispetto ai piani precedenti che vedevano scadenze ben oltre il 2030.

Che cos’è esattamente il “Golden Dome”? Il “Golden Dome” è un concetto di scudo difensivo globale, ispirato all’Iron Dome israeliano ma su scala molto più ampia e complessa. L’obiettivo è creare una rete integrata di sensori e intercettori (basati a terra e nello spazio) capaci di proteggere gli Stati Uniti da attacchi missilistici, inclusi quelli ipersonici e minacce orbitali. L’Ordine Esecutivo richiede un prototipo entro il 2028, rilanciando di fatto una versione moderna dell’iniziativa SDI (“Guerre Stellari”) dell’era Reagan.

Perché Starship è così importante per questi piani? Starship di SpaceX è l’unico veicolo in sviluppo capace di trasportare grandi carichi e esseri umani sulla Luna a costi sostenibili, essendo stato scelto dalla NASA come lander per le missioni Artemis. La sua capacità di essere totalmente riutilizzabile e di essere rifornita in orbita è il pilastro su cui si regge la fattibilità economica e logistica della base lunare. Senza il successo di Starship, la NASA non ha attualmente un’alternativa pronta per far atterrare astronauti sulla Luna.

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