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Trump non scherza: sanzioni USA sulle major petrolifere russe. Basteranno a fermare la “Macchina da Guerra”?

Sanzioni USA sulle Major Russe: L’amministrazione Trump colpisce Rosneft e Lukoil per fermare la guerra in Ucraina. Ma la mossa basterà a tagliare i fondi al Cremlino?

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L’Amministrazione Trump alza il tiro sulla guerra in Ucraina, ma invece di concentrarsi solo sulle armi, colpisce dove fa più male: il portafoglio energetico del Cremlino. Il Dipartimento del Tesoro USA, guidato da Scott Bessent, ha annunciato l’inserimento nella “lista nera” delle due principali compagnie petrolifere russe, Rosneft e Lukoil.

L’obiettivo dichiarato da Washington è “aumentare la pressione sulla Russia” e “degradare la capacità del Cremlino di raccogliere entrate per la sua macchina da guerra”, auspicando un “cessate il fuoco immediato”. Il segnale è chiaro: non siamo soddisfatti delle trettative di pace: volete vendere petrolio senza problemi? Cessate la guerra. 

“Data la riluttanza del Presidente Putin a porre fine a questa guerra insensata, il Tesoro sta sanzionando le due maggiori compagnie petrolifere che finanziano la macchina da guerra del Cremlino”, ha dichiarato il Segretario Bessent, aggiungendo che il Tesoro è pronto a “ulteriori azioni” per sostenere “lo sforzo del Presidente Trump per porre fine a un’altra guerra”. Un appello è stato rivolto anche agli alleati affinché si uniscano a queste misure.

Cosa comportano le sanzioni

Le misure non sono puramente simboliche. L’azione si basa sull’Executive Order (E.O.) 14024, che permette al Tesoro di colpire settori strategici dell’economia russa.

L’impatto è diretto:

  • Designazione Specifica: Open Joint Stock Company Rosneft Oil Company (Rosneft) e Lukoil OAO (Lukoil) sono ora designate come entità sanzionate dal Tesoro USA.
  • Blocco delle Controllate: Come specificato da OFAC (Office of Foreign Assets Control), qualsiasi entità posseduta al 50% o più, direttamente o indirettamente, da Rosneft o Lukoil è automaticamente bloccata, anche se non esplicitamente elencata.
  • Congelamento dei Beni: Tutte le proprietà e gli interessi delle società designate che si trovano sotto la giurisdizione statunitense sono congelati.

Il Tesoro colpisce così il cuore dell’industria energetica russa:

  1. Rosneft: Un gigante energetico verticalmente integrato, specializzato in esplorazione, estrazione, raffinazione e vendita di petrolio, gas e prodotti petroliferi.
  2. Lukoil: Focalizzata su esplorazione, produzione, raffinazione e marketing di petrolio e gas a livello internazionale.

Saranno efficaci? Il dubbioe la realtà

L’Amministrazione USA mostra i muscoli, ma la domanda che rimbalza dall’Ovale Office (dove Trump ha commentato le sanzioni con il Segretario Generale della NATO Mark Rutte) fino ai mercati energetici è: saranno efficaci?

Colpire Rosneft e Lukoil significa tentare di prosciugare il flusso di petrodollari verso Mosca. Tuttavia, il mercato petrolifero è globale e, per definizione, “fungibile”. Se l’Occidente smette di comprare, chi lo farà?

Il rischio, come visto in passato, è che queste sanzioni si rivelino più dannose per gli alleati (specialmente europei, se aderiranno) che per la Russia stessa, la quale può semplicemente reindirizzare i suoi flussi di greggio verso Asia e Sud Globale, magari a prezzi leggermente scontati ma comunque remunerativi.

Bisogna diree che ora queste compagnie, e le loro controllate, diventano come “Avvelenate” per i fornitori che vogliono lavorare anche con società occidentali: chi ha rapporti con loro rischia sanzioni che vengono a tagliare fuori dal sistema creditizio, bancario e di servizi occidentale. Questo significa che chi ha contatti con loro dovrà interromperli con gli USA e viceversa. Non chiuderà le società russe, ma renderà la loro vita più complicata, non solo nell’attività commerciale.

La vera sfida non è sanzionare l’offerta russa, ma sostituirla in un mercato globale che ha ancora fame di energia. Impedire le “forniture secondarie” (cioè punire chiunque commerci con Rosneft e Lukoil, ovunque nel mondo) sarebbe l’unico modo per renderle davvero efficaci, ma scatenerebbe una guerra commerciale ed energetica su scala globale. Per ora, Washington sembra limitarsi a un blocco diretto, sperando che basti a spingere Putin e Zelenskyy al tavolo della “ragionevolezza”. La sostituzione potrebbe avvenire solo con un aumento della domanda molto forte.

Domande e Risposte (FAQ)

1. Cosa significa E.O. 14024 e perché è importante?

L’Executive Order 14024 è l’autorità legale chiave utilizzata dagli Stati Uniti per imporre sanzioni relative alle attività “dannose” della Russia. Firmato originariamente nel 2021, permette al Tesoro USA di sanzionare aziende e individui in settori strategici dell’economia russa (come quello tecnologico, difensivo o energetico). È uno strumento flessibile che consente all’Amministrazione di “designare” rapidamente entità, come Rosneft e Lukoil, bloccando i loro beni negli Stati Uniti e vietando ai cittadini statunitensi di commerciare con loro, aumentando significativamente il rischio per chiunque operi con queste aziende.

2. Che impatto avranno queste sanzioni sui prezzi globali del petrolio?

L’impatto immediato dipende dalla reazione del mercato. Se le sanzioni rimuovono effettivamente barili russi dal mercato globale senza che altri produttori (come l’OPEC+ o gli stessi USA) compensino l’offerta, i prezzi sono destinati a salire a causa della scarsità. Tuttavia, se le sanzioni portano solo a una riorganizzazione dei flussi commerciali (ad esempio, la Russia vende più a Cina e India, mentre l’Europa compra più dal Medio Oriente), l’impatto sul prezzo globale (come il Brent o il WTI) potrebbe essere limitato, anche se aumenterebbero i costi di trasporto e assicurazione.

3. Perché queste sanzioni potrebbero non essere efficaci nel fermare la guerra?

L’efficacia delle sanzioni energetiche è dibattuta. Primo, la Russia ha trascorso anni a “fortificare” la sua economia contro le sanzioni, aumentando le riserve in oro e valute diverse dal dollaro. Secondo, la domanda globale di petrolio e gas è anelastica; nazioni chiave come Cina e India non hanno mostrato interesse ad aderire alle sanzioni occidentali e sono felici di acquistare greggio russo, spesso a sconto. Finché Mosca riesce a vendere il suo petrolio (anche a un prezzo inferiore) a questi grandi mercati, continuerà a incassare entrate significative, riducendo l’impatto delle misure USA sulla sua capacità di finanziare la guerra.

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