Economia
Trump inizia ad evere effetto: raddoppiate le entrate fiscali USA da dazi e accise
A marzo gli incassi dello Stato Federale americano sono raddoppiate nel settore daazi e accise. La politica di Trump, così odiata, inizia ad evere degli effetti fiscali tangibili

A volte, specialmente quando le azioni sono in caduta libera, i rendimenti obbligazionari sono alle stelle e il dollaro sembra sul punto di perdere il suo status di valuta di riserva (e di essere sostituito da cosa: lo yuan? L’euro? La lira turca?), è facile dimenticare quale sia il motivo alla base della guerra commerciale di Trump.
In poche parole, è questo grafico: la forza del dollaro e il super deficit commerciale, che permette a tutto il mondo di crescere, è sostenuto dal debito americano, ma questo viene pagato dagli americani, ed è ormai insostenibile. I suoi 37.000 miliardi di dollari è, lo ripetiamo, insostenibile, e cresce a un ritmo che tutti – non solo il comitato parlamentare americano, ma anche la Fed, il FMI, Elon Musk, il lustrascarpe, letteralmente tutti – sanno per certo essere catastroficamente insostenibile.
Ma mentre tutti sanno che qualcosa deve essere fatto per evitare una catastrofe devastante, fino all’arrivo di Trump nessuno avrebbe osato fare nulla per cambiare lo status quo attuale. Un debito ch, fra l’altro, con 1000 miliardi di crescita nell’ultimo trimestre 2024, ha generato solo 200 miliardi di crescita economica, proprio perché alimenta solo importazioni e pagamento d’interessi. Un debito speso molto male.
Tutti criticano, all’estero, le decisioni di Trump, affermando che poterà a rivoluzioni, colpi di stato disastri, etc, ma qualcosa doveva essere fatto, e qualcosa sta succedendo, sotto forma di un enorme aumento delle entrate doganali.
Secondo il Daily Treasury Statement del 22 aprile gli Stati Uniti hanno incassato la cifra record di 11,7 miliardi di dollari in “dazi doganali e alcune accise”…
… il più grande incasso giornaliero mai registrato. Certo, non si tratta di una “raccolta giornaliera”, ma piuttosto di un accumulo mensile ed è più indicativo del totale mensile (che si attesta a circa 15,4 miliardi di dollari).
Coomunque la si guardi, la cifra è certamente impressionante ed è doppia rispetto al totale mensile precedente, e circa sei volte superiore al totale mensile pre-Trump 1.0, che si aggirava intorno ai 2 miliardi di dollari. E questo è solo l’inizio: una volta che inizieranno ad essere riscossi i dazi a più livelli, le entrate doganali mensili raddoppieranno nuovamente, salendo a 25 miliardi, 30 miliardi e così via… cifre che iniziano a contare nel quadro generale.
Questi dazi hanno un effetto duplice: sono entrate fiscali, ed ora iniziano anche ad avere un peso notevole sul bilancio dello stato federale, e, dall’altra parte vengono a comprimere la domanda di beni importati, attraverso la via “Cattiva” dell’aumento dei prezzi. Una forma di “Cura Monti” che però viene a deviare il flusso degli acquisti sulla domanda interna, mentre il Rettore aveva semplicemente punito i consumi in generale, che fossero interni ed esterni, mandando in depressione l’economia italiana. Almeno gli americani hanno una scelta , per molti prodotti: comprare beni di produzione nazionale.
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