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Treni in frenata: la francese Alstrom crolla in borsa. Pessimi dati di bilancio

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Le azioni del produttore francese di treni Alstom sono crollate fino al 38%, 41% su 5 giorni, e le sue obbligazioni sono crollate più di quanto si registrasse giovedì, in seguito alla divulgazione da parte della società di informazioni finanziarie preliminari che indicavano un calo significativo nelle sue proiezioni di flusso di cassa libero, attribuito all’aumento delle scorte.

I risultati hanno mostrato che il free cash flow di Alstom è crollato da -45 milioni di euro a ben -1,15 miliardi di euro. Ora si prevede una cifra negativa tra 500 e 750 milioni di euro per l’intero anno, rispetto alle previsioni precedenti che erano “significativamente positive”.

RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE

  • Alstom prevede un free cash flow negativo per l’intero anno; la guidance non ha rispettato la stima media degli analisti.

PREVISIONI PER L’ANNO 2024

  • Flusso di cassa disponibile negativo: da 500 a 750 milioni di euro, stima positivo a 287,5 milioni di euro (Bloomberg Consensus)

Il margine EBIT rettificato è ancora pari a circa il 6%, stimato al 6,16%. Almeno l’utile operativo esiste ancora.

Alstom dispone del portafoglio di componenti per il settore ferroviario più ampio al mondo. Questa notizia preoccupa gli analisti di Wall Street che avvertono che un aumento di capitale potrebbe essere vicino.

L’analista di Deutsche Bank Gael de-Bray ha detto ai clienti che l’avvertimento è un “duro colpo” per la credibilità degli alti dirigenti che avevano previsto dei dati di cash flow positivo, per quest’anno.  L’analista vede un aumento di capitale “sempre più probabile” a causa della travagliata acquisizione da 5,5 miliardi di dollari del produttore canadese Bombardier.

Le azioni Alstom quotate alla Borsa di Parigi sono crollate del 35%. La maggior caduta avvenuta in un giorno in due decenni.

Ecco come si presenta la caduta in prospettiva storica

Le obbligazioni del produttore di treni francese con scadenza nel 2029 sono crollate di oltre il 3% – il massimo mai registrato – a circa 78 centesimi sull’euro.

Alstom ha attribuito l’aumento delle scorte ai problemi della catena di approvvigionamento negli Stati Uniti e in Europa:

Ciò, combinato con le rigide condizioni della catena di fornitura, ha comportato un aumento significativo del livello delle scorte e delle risorse contrattuali create per evitare interruzioni della produzione e ritardi nelle consegne durante la prima metà dell’anno, in particolare nelle Americhe e in Europa.

Gli azionisti principali, che dovrebbero interventire in caso di necessità di ricapitalizzazione, è la Cassa depositi e presiti del Quebec e una serie di fondi francofono e internazionali, ma è indubbio che il governo francese si prenderà carico di gran parte di questa crisi, nel caso non trovasse una soluzione immediata. Non può lasciare che il proprio colosso ferroviario vada in malora, per le ricadute d’immagine ed occupazionali.

La crisi di liquità nn sarà mica dovuta a problemi finanziari delle società statli ferroviarie?


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