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TREMONTI ANNUNCIA LA CRISI, MA PRENDE L’ENNESIMA CANTONATA.

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Sono abbastanza stanco di vedere persone che parlano delle criptovalute senza avere la benchè minima idea della dimensione del fenomeno, quindi facendo previsioni che definire azzardate sarebbe un eufemismo.

Ultimo arrivato l’ex ministro Tremonti, che dovrebbe ben ricordare, prima di tutto, i danni da lui causati per la sua politica economica prona vera la UE nel 2010-2011 . Purtroppo il tema della pericolosità dell’Euro, è praticamente uscito dalla scena economica, se escludiamo Claudio Borghi.

Ecco l’articolo dell’ex ministro per Libero

 

Veniamo alla frase oggetto della discussione:

A far scatenare una nuova crisi potrebbe essere la “mutazione genetica” della finanza, legata oggi più che mai a Internet, al 2.0, alla valuta “virtuale” come i Bitcoin: “Nel 2007 l’eccesso di liquidità fu la causa della crisi, con i prestiti subprime e i prestiti Ninja . C’era un eccesso di finanza incontrollata. Rispetto ad allora ci sono due differenze. Quantitativamente: i numeri del 2007 erano eccessivi, adesso sono esplosivi. Qualitativamente: tra i soggetti della finanza è in atto un’incredibile, accelerata, mutazione della specie

 

Quindi la speculazione collegata a bitcoin ed alle criptovalute potrebbe portare ad una crisi finanziaria mondiale. Non voglio difendere le criptovalute , dove sicuramente ci sono fenomeni speculativi, se non truffaldini, che meriterebbero una bella riduzione, ma VERAMENTE il problema finanziario attuale è la crescita delle criptovalute ?

Mettiamo le cose nella loro giusta prospettiva:

  • CAPITALIZZAZIONE DI TUTTE LE CRIPTOVALUTE:  120 MILIARDI
  • VALORI DEI DERIVATI IMMOBILIARI NEL 2007  700 MILIARDI
  • CAPITALIZZAZIONE DELLA SOLA BORSA DI NEW YORK 21 MILA 303 MILIARDI
  • CAPITALIZZAZIONE DELLE BORSE MONDIALI (DATI EWORLD BANK) 64.000 MILIARDI

Ora seriamente pensiamo che il problema siano le criptovalute che nel loro totale capitalizzano lo 0,18& delle borse mondiali? Per dare l’idea precisa un giorno grigio di borsa è equivalente alla cancellazione del valore di tutte le criptovalute mondiali.

Anche le ICO sono dei nani da 10 -50 milioni di dollari spalmati in tutto il mondo. Tra l’altro gli organi di controllo sono tutt’altro che compiacenti, come sappiamo dal recente atteggiamento della SEC nei confronti di ICO ed Exchange.

Insomma caro Giuglio, hai preso una bella cantonata. Non perchè le criptovalute non siano rischiose, ma semplicemente, come sottolineava ancora recentemente un report BCE al parlamento europeo, perchè sono ininfluenti. Una crisi finanziaria mondiale è possibile, ma io guarderei con più attenzione le borse ed il sistema creditizio. Lascia stare bitcoin.

 


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