Analisi e studi
“TERRA NOSTRA. Storia di Ostuni”. E’ uscito il libro di Giuseppe Palma e Giuseppe Francioso, con prefazione del prof. Donato Coppola e postfazione di Michele Conte
“TERRA NOSTRA. Storia di Ostuni“
È uscito oggi in e-book – e per il periodo natalizio uscirà anche in formato cartaceo – il libro sulla storia di Ostuni (la famosa Città Bianca) scritto da Giuseppe Palma e Giuseppe Francioso.
La Prefazione è a firma del prof. Donato Coppola, il paletnologo ostunese conosciuto in tutto il mondo per aver scoperto, il 24 ottobre 1991, i resti della Donna di Ostuni risalenti a circa 28.000 anni fa. Postfazione dell’avv. Michele Conte, presidente del Museo archeologico di Ostuni.
Il libro è suddiviso in due parti: la Parte Prima riguarda il saggio storico scritto da Giuseppe Palma e Giuseppe Francioso, mentre la Parte Seconda è scritta solo da G. Palma e comprende una sua novella e una sua poesia.
PER ACQUISTARE l’E-BOOK (“TERRA NOSTRA. Storia di Ostuni” di G. Palma e G. Francioso, Editrice Gds): https://www.amazon.it/TERRA-NOSTRA-OSTUNI-Giuseppe-Palma-ebook/dp/B07KGNLQBB/ref=sr_1_2?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1542187883&sr=1-2&keywords=terra+nostra
Nelle prossime ore l’e-book sarà disponibile anche in tutte le altre altre librerie on-line (Ibs, Mondadori, Feltrinelli, Libreria Universitaria, Unilibro etc…):
Libreria Universitaria: https://www.libreriauniversitaria.it/ebook/9788867828937/autore-giuseppe-palma/terra-nostra-storia-di-ostuni-e-book.htm
Hoepli: https://www.hoepli.it/cerca/libri.aspx?query=terra+nostra+ostuni&filterCategoryPathROOT=ebooks
Nel periodo natalizio il libro uscirà anche in formato CARTACEO.
SINOSSI:
Ad Ostuni siamo nati e cresciuti, per questo la sentiamo nelle narici sin dal mattino presto. Ma la Dama bianca è una lama nel cuore, una parte del nostro carattere, del nostro modo di pensare. Sembrerà strano, ma chi è nato ad Ostuni – anche se ormai da tanti anni lontano dalla propria terra – quando pensa lo fa esclusivamente in dialetto. Insomma, la Città Bianca è una parte di noi. Qui c’è tutto. Dalla selva alla marina, dalle contrade rurali alla città. Chi visita Ostuni si porta nel cuore il profumo delle sette di pomeriggio d’estate, quando il sole cala a tre quarti dietro le mura di calce bianca e l’aria si colora di un tiepido torpore. L’erba nei muretti a secco levigati dal tempo, insieme al cielo limpido tinto dei colori della Città, entra nella mente provocando una sensazione di libertà e riposo.
Questo viaggio ci ha anche insegnato a ritrovare, in un percorso lungo quasi tremila anni, il carattere degli ostunesi: pronti a darsi al padrone di turno, rendendogli i propri servigi, ma al tempo stesso sempre desiderosi di conquistare autonomia e indipendenza. Non a caso la caratteristica che accompagna Ostuni in circa cinque secoli di storia è la continua richiesta di vedersi liberata dai vincoli feudali con la concessione del Regio Demanio. Gli ostunesi sono ancora oggi così. Sempre pronti a carpire da che parte tira il vento e a rinnegare gli amici, ma generosi come nessuno e capaci di tendere la mano anche al nemico, soprattutto quando si tenta di ottenerne vantaggi. Invidiosi sì, forse molto, cattivi mai. Maestri in ogni cosa: nell’agricoltura, nelle arti, nei mestieri, nelle costruzioni, nel commercio, nelle lettere, nell’oratoria. Abili nel contrattare, stupidi in amore. Ma pur sempre unici e inconfondibili.
Il titolo del libro, “Terra Nostra“, che è lo stesso sia del saggio storico che della novella (il libello si compone infatti di due parti), non è casuale. Ostuni è definita in tal modo nel 1304 da Filippo I d’Angiò, principe di Taranto. La Prefazione è a cura del prof. Donato Coppola, paletnologo ostunese di fama internazionale che il 24 ottobre 1991 scoprì in Ostuni la mamma più antica del mondo, i cui resti risalgono a circa 28 mila anni fa. Postfazione a firma dell’avv. Michele Conte, presidente del Museo di Civiltà Preclassiche della Murgia meridionale.
Il saggio storico, scritto da entrambi, ripercorre tutta la storia di Ostuni dal Mille a.C. fino alla metà del secolo scorso (preceduta da un paragrafo introduttivo sul ritrovamento dei resti della Donna di Ostuni), con particolare approfondimento del periodo medievale. Il libro termina con una novella e una poesia scritte da uno solo di noi due.
Gli Autori, Giuseppe Palma e Giuseppe Francioso.
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LA BIANCA REGINA
(Poesia di Giuseppe Palma)
Intrisa di latte e zucchero
è la sua cintura, forte come pietra
calcarea e morbida come alghe
del mar. Nei viottoli s’annida
l’antico odor di vecchiarelle
che favellano, or di questo, poi di
quello, ricordando il tempo che fu.
Su strade sconnesse casupole
bianche sovrastano il ciel, mirando
il mar di lontano e sussurrando
all’anima un sospir. A mo’ di presepio
d’estate, domina la selva d’ulivi
come Regina di normanno splendor.
La incontro di notte nel sonno
e avvolta in un velo di lino mi fa:
«Fui Donna Sveva e Angioina,
poi Aragonese e d’Asburgo,
mai doma, mai vinta, ma nel cuore
fitto un dolor». Mi schiòppa lo spavento
ch’accompagna il suo Amor,
con un solco sul volto
e una lama nel Cuor.
Giuseppe PALMA
- http://www.scrivere.info/poesia.php?poesia=473063&fbclid=IwAR0ix56cHwN2VOZx2q4VbCgapD7L9tvLTZhyZy2WZDh_zMI1IZI7takYDBA
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