Attualità
Tempo di licenziare: non si può trattare chi vuole un tampone peggio di un cane
Abbiamo avuto occasione dei leggere l’esperienza di Francesca Tibo pubblicata anche su La verità e siamo rimasti letteralmente SCANDALIZZATI.
Chge cosa è successo a questa scrittrice che, non vaccinata, ha osato recarsi con il figlio dodicenne, con alcuni problemi fisici, al Salone del Libro di Torino. Lo potete leggere in questo lungo Tweet che riprende la sua lettera a Libero:
2/2 pic.twitter.com/UnV0nqxFZC
— Stefano Longagnani (@longagnani) October 31, 2021
Ha avuto l’ardire di recarsi alla tenda della Croce Rossa per fare, lei ed il figlio, il tampone e rinnovare il Green Pass. Io, per motivi di lavoro, ho fatto una trentina di test e non ho mai avuto nessun problema: nonostante code tutta la parte burocratica è sempre stata svolta in pochi minuti. Invece, da come appare nel testo per una voluta disorganizzazione e lentezza, sono stati tenuti in piedi, lei ed il figlio dodicenne, quasi sette ore. A prendere i documenti hanno impiegato 20 minuti a persona, con una procedura assurda che farebbe impallidire un dirigente sovietico. Alla fine, dopo aver perso il treno, dopo aver passato la giornata in piedi ad aspettare, ha pure dovuto chiamare le forze dell’Ordine per farsi consegnare il pass! Infatti
La signora ovviamente protesta per il sopruso, e a quel punto giunge un “Volontario” della croce rossa che si è, a detta della signora, “Bardato come Robocop” e che spinge lontano la signora con violenza contro una recinzione e fa sequestrare i suoi documenti e quelli degli altri insorti in sua difesa. Un anziano protesta , ma viene minacciato “Di essere rimesso a posto con una testata” e l’energumeno affronta a muso duro un’intera famiglia un cui l’uomo, guardandolo secco negli occhi, alla fine gli dice: “Tu porti la croce sulla divisa, e alla fine ci fai questo?”.
Alla fine arrivano le forze dell’ordine, verbalizzano, fanno restituire i documenti sequestrati illegalmente, stampare tutti i certificati dei test, ed ognuno se ne torna a casa, con le ossa rotte per l’attesa. Purtroppo questo angolo di nazismo insito nella Croce Rossa invece domani tornerà a fare il proprio pessimo servizio da qualche altra parte. Invece sarebbe meglio che iniziassero o a trattare le persone con rispetto, oppure cambiassero direttamente mestiere.
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