Attualità
“Tassa di successione”. I Patrimoni sono già all’estero. Letta “Lunare” o servo dei veri “Poteri forti”
Il sogno di Letta, e l’incubo per gli italiani, si chiama “Super Imposta di successione” desiderata dal leader PD e dai suoi sodali più stretti, soprattutto quelli che meno capiscono di economia, come Misiani . L’idea è quell di colpire l’1% più ricco per dare un dotazione, perfettamente teorica ai neo diciottenni. Un’operazione demagogica, inutile, condannata perfino dal premier Draghi che ha detto che “Non è il momento di prendere, ma di dare”. Del resto il numero di morti annui in Italia è pari a circa 600 mila, più o meno come quello dei neo diciottenni, per cui come sia possibile mantenere un equilibrio fra 1% dei primi ed i secondi appare almeno dubbio.
Tra l’altro la mossa non colpirebbe i più ricchi, ma il ceto medio che è già in difficoltà e che, magari, ha compiuto il delitto di possedere una casa di proprietà decente, in città, magari perchè l’ha ereditata in passato. I veri ricchi, quello 0,1% che veramente controlla l’economia italiana, se ne è già andato .
Alcuni esempi:
- Ferrero, la famiglia più ricca d’Italia, ha il grosso del proprio gruppo con sede fiscale in Lussemburgo;
- Del vechio, Luxottica, ha la maggior parte delle proprie attività, nei paesi passi;
- Pessina , Walgreens Boots, anch’egli in Lussemburgo;
- Armani in Svizzera
Potremmo proseguire con l’elenco degli italiani più facoltosi e vedremmo che i loro patrimoni hanno sedi ormai fuori dal nostro paese, qusi sempre nei paradisi fiscali interni alla stesa UE.
La proposta Letta – Misiani è quindi nient’altro che l’espressione dello strapotere di quel 0,1% più ricco d’Italia, che la domina e che non riesce più neppure a dare una spinta imprenditoriale al paese, contro il 99,9% che cerca di sopravvivere e di tirare avanti. Il PD ormai è sempre più l’espressione di una élite plutocratica e burocratica ogni giorno più ristretta, ma per questo sempre più decisa nell’affermare la propria distanza con il resto del paese, senza farsi nessun problema nel distruggere quel poco di classe media che è rimasto.
Spesso si parla del disastro demografico italiano, ma questo si supera dando certezze, creando posti di lavoro stabili, dando servizi, non comprando un pugno di ragazzi con una paghetta.
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