Analisi e studi
La Svizzera torna a tassi zero: inflazione bassissima e franco forte minacciano l’expor

La Banca Nazionale Svizzera (BNS) ha annunciato a giugno 2025 un taglio del tasso di riferimento di 25 punti base, portando i costi di prestito a zero, un livello raggiunto per la prima volta dalla fine del 2022, quando i tassi erano negativi. La decisione, ampiamente attesa, risponde a un contesto di inflazione estremamente bassa e a un outlook economico globale in peggioramento, che mettono a rischio l’export svizzero, pilastro dell’economia elvetica.
Ecco un grafico dell’evoluazione dei tassi da

Inflazione ai minimi storici
I dati parlano chiaro: a maggio 2025 i prezzi al consumo in Svizzera sono diminuiti dello 0,1%, segnando il primo calo in quattro anni. Questo fenomeno è stato trainato principalmente dal ribasso dei prezzi nel settore del turismo e dei prodotti petroliferi. Ecco l’evoluzione dell’inflazione:
La BNS prevede un’inflazione media dello 0,2% per il 2025, dello 0,5% per il 2026 e dello 0,7% per il 2027, numeri che riflettono una pressione inflazionistica praticamente inesistente. In un contesto di crescita globale incerta, l’assenza di spinte inflazionistiche ha spinto la BNS a riportare i tassi a zero per stimolare l’economia.
Il franco svizzero si rafforza: un problema per l’export
Un fattore cruciale che preoccupa la BNS è la rivalutazione del franco svizzero. Da gennaio 2025, la valuta elvetica si è apprezzata del 12% rispetto al dollaro, passando da 0,91 a 0,81 franchi per un dollaro. Questo rafforzamento, combinato con l’introduzione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti, rischia di penalizzare fortemente l’export svizzero, che rappresenta una componente essenziale del PIL nazionale.
Sebbene il primo trimestre del 2025 abbia registrato una crescita del PIL robusta, sostenuta da un anticipo delle esportazioni verso gli USA in previsione dei dazi, la BNS prevede un rallentamento nei prossimi trimestri, con una crescita attesa tra l’1% e l’1,5% per il 2025 e il 2026.
Prospettive globali incerte
Il quadro internazionale non aiuta. Le crescenti tensioni commerciali, in particolare legate ai nuovi dazi americani, stanno deteriorando le prospettive economiche globali, aumentando l’incertezza per un’economia aperta come quella svizzera. La forza del franco, tradizionalmente considerato un bene rifugio, potrebbe ulteriormente complicare la competitività delle aziende svizzere sui mercati internazionali.
La risposta della BNS
Il ritorno a tassi zero è un segnale chiaro: la BNS intende contrastare le pressioni deflazionistiche e mitigare l’impatto del franco forte sull’export. Tuttavia, con un’inflazione già così bassa e un contesto globale incerto, la banca centrale dovrà monitorare attentamente l’evoluzione della situazione. Per quanto l’economia svizzera sia forte, non è detto che anche lei venga coinvolta in un rallentamento globale.
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