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Analisi e studi

Svezia: disoccupazione ai minimi. Ve ne sveliamo il segreto

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Buone notizie per la Svezia. Il tasso di disoccupazione svedese è sceso al 6,2% nel luglio 2023 dal 6,4% del mese corrispondente dell’anno precedente, e al di sotto delle previsioni di mercato del 7,8%.

Si tratta del tasso di disoccupazione più basso da dicembre 2019, poiché il numero di disoccupati è sceso di 9mila unità rispetto all’anno precedente a 364mila. Nel frattempo il numero degli occupati è aumentato di 128mila unità, raggiungendo il livello record di 5,533 milioni.

Il tasso di occupazione è aumentato di 1,3 punti percentuali al 73,1% a luglio, e anche il tasso di partecipazione alla forza lavoro è aumentato di 1,3 punti percentuali al 78%. Destagionalizzato, il tasso di disoccupazione a luglio si è attestato a 7,3. Quindi non solo ci sono meno persone che cercano lavoro, ma la popolazione attiva è aumentata e, nonostate questo, si è trovato lavoro a tutti.

Ecco il relativo grafico:

Non a tutti sta andando così bene, ad esempio al Francia. Il numero di persone registrate come disoccupate nella Francia continentale è aumentato di 23,8 mila persone rispetto al mese precedente fino a 2,817 milioni nel luglio 2023, l’aumento più rapido dall’aprile 2021.

Il forte aumento ha portato i livelli di disoccupazione al livello più alto da inizio anno , suggerendo che il mercato del lavoro europeo potrebbe cedere ai tassi di interesse più elevati della BCE dopo un periodo di ostinata rigidità. L’aumento è stato attribuito a un aumento di 16,5 mila lavoratori in età centrale, mentre la disoccupazione è aumentata di 8,9 mila per quelli di età inferiore ai 25 anni.

Quindi la politica restrittiva, con gran gioia di Francoforte, sta avendo effetto sull’occupazione nell’area euro. Invece vi sveliamo il segreto del successo dell’occupazione in Svezia.

Vediamo il cambio Euro/Corona svedese

La Corona svedese si è svalutata di circa il 10% rispetto all’euro dal 2021, quindi l’economai svedese ha riacquisito competitività rispetto agli altri paesi della UE che fanno parte dell’Euro. Il 10% di competitività comparata in più, all”interno di un sistema di mercato unico, è tantissimo, e porta ad uno spiazzamento competitivo delle controparti.

Facile fare occupazione quando si ha potestà monetaria, la stessa a cui noi abbiamo rinunciato. 

 


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