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Superinflazione e boom delle Cripto e del’Oro: però mezza America piange

Dati USA molto preoccupanti dal punto di vista della dinamica dei prezzi spingono alle stelle alcuni asset e provocano dei movimenti sui mercati Lo spettro inflazionistico ormai è in casa. Il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è salito al 6,2% nell’ottobre del 2021, il più alto dal novembre del 1990 e al di sopra delle previsioni del 5,8%. La pressione al rialzo è stata ampia, con i costi energetici che hanno registrato il maggior guadagno (30% contro 24,8% a settembre), con in testa la benzina(49,6%). Del resto senza le accise il prezzo viene a risentire immediatamente, e in misura massiccia, di ogni movimento dei prezzi. Con questi prezzi ci saranno molti americani che staranno stringendo la cinghia
L’inflazione è aumentata anche per le spese di alloggio (3,5% vs 3,2%); il cibo (5,3% vs 4,6%, il più alto da gennaio 2009), ovvero il cibo in casa (5,4% vs 4,5%); veicoli nuovi (9,8% vs 8,7%); auto e camion usati (26,4% per cento vs 24,4%); servizi di trasporto (4,5% vs 4,4%); abbigliamento (4,3% vs 3,4%); e servizi di assistenza medica (1,7% vs 0,9%).Insomma i prezzi sono aumentati ovunque, alto che contenimento da parte di Biden. Si respira un po’ di cattiva aia sovietica, di cui parleremo separatamente.
I tassi reali sui titoli di stato sono precipitati, nonostante i tassi impliciti (break even rate) siano andati alle stelle sui titoli a 10 anni USA
Naturalmente qualcuno festeggia: prima di tutto l’oro che va al massimo da cinque mesi:
Quindi anche Bitcoin, l’investimento teoricamente deflazionistico per eccellenza, che è tornato a 68 mila dollari.
L’inflazione, che non doveva esistere secondo FED e Biden, che poi doveva essere solo temporanea, come ampiamente previsto e detto, è arrivata, e sotto forma di quella “Cattiva”, da shock energetico. Adesso aumentano le possibilità di una stretta della FED sui tassi, ma questa non produrrà né gasolio, né benzina, né cibo.
