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Suicidio per Tecnologia: moria di tassisti a New York. E se domani fosse Roma?

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Otto tassisti newyokesi, i famosi Yellow Cab, si sono suicidati negli scorsi mesi. Una vera e propria moria che, come testimonia ViceNews, si espande e si accompagna ad una depressione diffusa.

Che succede a coloro che conducono uno dei lavori più conosciuti al mondo? Un mix di nuova tecnologia e di libero mercato folle. Il costo di una licenza da tassista , il “Medallion” è salito da 200 mila dollari nei primi anni 2000 a 1 milione nel 2012, per precipitare a 200 mila in due anni. Precedentemente la crescita era stata costante, senza picchi ed aveva permesso ai tassisti di indebitarsi per comprare la licenza senza problemi, per sentirsi asicurata una pensione decente derivante dalla rivendita della licenza stessa, ma poi tutto è cambiato.

L’introduzione di Uber e di Lyft in città, le applicazioni di trasporto e trasporto condiviso, hanno pian piano eroso il mercato, tagliando i clienti come numero e le tariffe. Un tassista ha affermato che se fino al 2010 caricava in media 3,5 clienti l’ora, ora ormai non arriva a due. Questo porta alla tragedia, perchè si tratta di piccoli imprenditori che pagano 6, 7 mila dollari al mese per ripagare i debiti contratti per l’acquisto di una licenza che, magari, oggi vale la metà o un terzo di quanto la pagarono loro. Pagano e sanno di non avere un futuro perchè mai potranno riavere le cifre che hanno pagato, eppure devono lavorare e privarsi di tutto per ripagare il debito. Nessun futuro, una vita di stenti, cosa fareste voi?

Ora questi tassisti sono le vittime dell’innovazione tecnologica inserita senza controllo e senza valutazione delle conseguenze, di un sistema che prima dava soldi al pubblico e sicurezze al privato, e che è stato cancellato. Oggi a New York, domani a Roma?


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