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Su inaugura il nuovo parlamento olandese: riuscirà Geert Wilders a inaugurare anche il proprio governo?

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Mercoledì ha prestato giuramento una nuova camera bassa del parlamento olandese, due settimane dopo che il partito identitario di Geert Wilders ha vinto le elezioni generali in un cambiamento sismico che si è riverberato in tutta Europa.

Mentre la Seconda Camera recentemente configurata è ora insediata, i colloqui per formare una nuova coalizione di governo rimangono in una fase iniziale, con uno “scout” che sta ancora parlando con i leader delle possibili combinazioni per succedere all’ultima amministrazione quadripartita guidata dal Primo Ministro Mark Rutte.

Si prevede che lo scout invierà un rapporto al parlamento prima di un dibattito, probabilmente la prossima settimana, sul prossimo passo nel processo di formazione della coalizione.

Rutte, il premier più longevo dei Paesi Bassi, resterà in carica fino alla formazione e al giuramento di una nuova coalizione. I colloqui per formare la coalizione finale di Rutte sono durati circa nove mesi, un record.

Il Partito per la Libertà, PVV, anti-Islam e anti-immigrazione, di Wilders ha vinto 37 seggi nella Seconda Camera del Parlamento da 150 seggi nelle elezioni del 22 novembre, mettendolo in pole position per succedere a Rutte.

Il Nuovo Contratto Sociale dell’ex deputato cristiano-democratico Pieter Omtzigt ha 20 seggi nel nuovo parlamento, ma per ora è riluttante a impegnarsi ad unirsi a Wilders in una coalizione e continua a prendere tempo, scontentando però la propria base. Il problema è che gli olandesi di centro-destra non sono contrari a un governo Wilders, ma i leader dei partiti , soprattutto NCS, che fa parte del PPE, cercano di mettere degli ostacoli sulla strada di questa soluzione.

Tra le promesse elettorali di Wilders c’è quella di “niente scuole islamiche, Corano e moschee” nel paese, anche se il suo manifesto non delinea come potrebbe raggiungere questo obiettivo. La Costituzione olandese garantisce i diritti, inclusa la libertà di religione.

Dilan Yeşilgöz-Zegerius, la nuova leader del Partito popolare per la libertà e la democrazia guidato a lungo da Rutte, ha detto che non vuole che il suo partito si unisca a una coalizione con Wilders, ma si è impegnata a sostenere una coalizione di centrodestra in parlamento.

Il nuovo parlamento è composto da 15 partiti diversi e comprende 67 legislatori senza esperienza nella legislatura nazionale. Tutto questo rende complessa la situazione.

Le due soluzioni più probabili sono:

  • un governo di centrodersta, senza Wilders primo ministro, ma con il suo appoggio e quello di VVD e Nuovo Patto;
  • Wilders primo ministro di un governo monocolore, o quasi, di minoranza, con l’appoggio esterno di altre forze,
  • Un governo di centrosinistra “Tutti dentro”, tranne il PVV e magari il partito agrario BBB, creando quel “Governo di sicurezza nazionale” e una riedizione del patto europeo di esclusione gradito a Bruxelles, ma sempre meno realistico.

Comunque, se si tornasse alle elezioni, i partiti centristi rischierebbero una nuova bastonata a favore di Wilders,

Per cui la formazione di un nuovo governo è altamente probabile.

 

 


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