Conti pubblici
STUDIO FMI: CHI LO HA DETTO CHE LE ECONOMIE AVANZATE DEBBANO PER FORZA RIDURRE IL DEBITO PUBBLICO VELOCEMENTE?
Meraviglioso questo studio del Fondo Monetario Internazionale:
Le conclusioni vi faranno saltare sulla sedia, come accadrebbe se vi accorgeste che qualcuno, da tempo, vi propina una medicina sbagliata per una malattia che vi hanno diagnosticato e che (tra l’altro) neanche avete!
Una bella situazione vero? Eppure è così, i nostri amici, una volta ferventi turboliberisti, ad un certo punto della loro storia diventano “comunisti”, dichiarando che le teorie precedentemente applicate erano completamente fallimentari, ora mi diventano tutti dediti al culto del “peace and love”: ridurre il debito pubblico velocemente e ad ogni costo o spendere a più non posso per alimentare la domanda aggregata? Forse c’è una terza via, semplicemente convivere in modo intelligente con l’alto debito pubblico!
E’ tanto semplice!
Così semplice che lo comprenderebbe anche l’uomo della strada, talmente elementare che, purtroppo, va a finire che neanche questi ci crede e preferisce seguire l’autorazzista che declara la manifesta inferiorità di alcune nazioni (specialmente noi) rispetto agli Alemanni/Teutoni (se dico Crucchi corro il rischio che Carlo Alberto Clarotti mi riprende per la duecentocinquantesima volta per l’imprecisione storica)!
Me vediamo il paragrafo finale cosa dice:
“Le economie avanzate si trovano ad affrontare alcuni dei più alti rapporti di debito pubblico dalla seconda guerra mondiale. Per i paesi che non sono a rischio imminente di perdere l’accesso al mercato, il dibattito dell’attuale politica è centrato sul ritmo appropriato per pagare il debito pubblico. Coloro che credono che il debito è un male per la crescita favoriscono una rapida riduzione dell’indebitamento, mentre coloro che sottolineano le considerazioni di gestione della domanda (keynesiani) sostengono un ritmo misurato di consolidamento, magari con
un dilagare di investimenti pubblici, mentre i tassi di interesse rimangono ai minimi storici.ORA VIENE LA CHICCA:
…..Un po’ perso in questo dibattito è la possibilità di vivere, semplicemente vivere, con un (relativamente) alto debito, e permettendo al livello di indebitamento di diminuire organicamente attraverso la crescita della produzione.
Lo scopo di questo articolo non è quello di fornire consulenza politica diretta, ma piuttosto di suscitare un dibattito sulla questione se i governi dovrebbero cercare attivamente per pagare il debito pubblico o semplicemente vivere con alto debito.
Il quadro analitico proposto qui suggerisce che questo terzo corso, vivere con debito elevato, merita una riflessione nei paesi in cui le preoccupazioni di sostenibilità del debito non sono pressanti. Infatti, mentre il debito può essere un male per la crescita, non ne consegue necessariamente che esso debba essere pagato il più velocemente possibile, questo vale anche prescindendo dagli effetti keynesiani sull’attività e sull’output. Allo stesso tempo però, il debito più elevato può comportare rendimenti inferiori al capitale pubblico rispetto a prima della crisi, il che implica che sarebbe comunque opportuno un adeguato ridimensionamento dei piani di investimento.”
L’uovo di Colombo vero?
“Il mondo è pieno di cose ovvie che nessuno si prende mai la cura di osservare”
(Sir Arthur Conan Doyle, Il mastino dei Baskerville, 1902)
Maurizio Gustinicchi
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