Stretto rovente: si intensifica l’attività militare cinese verso Taiwan, anche con l’uso di droni

La situazione si sta sempre più scaldando nello stretto di Taiwan, che separa la Repubblica Popolare cinese dalla Repubblica cinese,, cioè Taiwan. Nei giorni scorsi droni da ricognizione cinese hanno sorvolato l’arcipelago di Matsu, parte della Repubblica cinese (Taiwan), ma molto vicino alle coste del Fujian, la regione cinese fronteggiante l’isola

L’incidente ha coinvolto un drone da ricognizione e attacco TB-001 in uso alle forze armata di Pechino. Il drone si è avvicinato ed ha sorvolato le isole, tanto che è stato necessario l’intervento dell’aviazione di Taiwan, i cui aerei militari si sono avvicinati al drone e hanno lanciato dei razzi illuminanti di avvertimento, facendolo allontanare. L’obiettivo erano probabilmente le istallazioni dell’esercito nazionalista cinese sulle isole, ben camuffate, che un tempo furono anche oggetto di una forte tensione internazionale e perfino furono oggetto della campagna elettorale Kennedy-Nixon del 1960.

Dal 1992 le isole non sono più soggette ad un’amministrazione militare da parte di Taiwan e hanno iniziato uno sviluppo economico civile interessante, purtroppo spesso minacciato dalle tensioni internazionali e dalle attività illegali, ma favorite da Pechino, di estrazione della sabbia marina dal fondale vicino alle isole. Inoltre recentemente Pechino ha affermato di considerare il mare vicino alle isole come parte della propria Zona Economica Esclusiva marina.

La Cina sta utilizzando in modo sempre più invasivo la propria flotta di droni. recentemente anche il Giappone ha denunciato attività illegittime dei droni nei pressi dell’isola di Okinawa, dove ha sede anche una grande base navale americana. La visita nell’Estremo Oriente del Presidente della Camera Nancy Pelosi si innesta quindi in una situazione già tesa nell’area, con il rischio di una pericolosa escalation che potrebbe coinvolgere direttamente Taiwan e Giappone.