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STRANI, RECENTI , EVENTI RIGUARDANTI L’ORO

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Cari amici

un rapido aggiornamento su un tema che on affrontiamo spesso, quello dell’oro. Recentemente sono accaduti dei fatti per lo meno peculiari, che meritano una rapida ripresa.

Non mi riferisco tanto al boom sui mercati orientali (qui l’oro in Giappone per Bloomberg)

il cui picco è dovuto essenzialmente alla politica internazionale e , come capirete, ai petardi lanciati dalla Corea del Nord. Vorrei invece indicare due fatti apparentemente secondari, ma non molto.

Prima di tutto il completamento del trasferimento dell’oro tedesco conservato a Parigi, Londra e New York nelle casseforti della Bundesbank a Francoforte. Un processo mantenuto riservato, iniziato nel 2013 e concluso con largo anticipo risptto alla previsione del 2020.

Un colpo soprattutto politico della Merkel, che potrà  tacitare qualche partitino di destra sensibile alla questione dell’oro all’estero. Mosse simili sono state poi iniziate da Paesi Bassi ed Austria. Però mentre a New York, la FED dirigeva un sistema di “Prestito” dell’oro efficiente ed in grado di calmierare il mercato, a Francoforte l’oro è soltanto una pesante barra metallica perchè i tedeschi non hanno nessuna organizzazione per operare con il prestito d’oro sul mercato. Quindi il metallo torna ad essere quello che è, cioè , sostanzialmente un pesante, inutile, costoso soprammobile, la cui custodia costa circa lo 0,5% del suo valore….

Diversa invece la notizia dagli USA: il segretario del Tesoro Mnuchin ed il leader della maggioranza al senato McConnell si sono recati a visitare le riserve auree degli USA depositiate a Fort Know. Non si tratta di una visita che venga fatta molto frequentemente, anzi è stata la prima visita dal 1974, quando, pr la prima volta, entrarono anche le telecamere.

Mnuchin e McConnell a Fort Knox

Di solito la FED ed il Tesoro non amano parlare delle riserve auree, perchè quindi questa visita ? Una voce vuole che sia legata al raggiungimento del tetto del debito che potrebbe portare ad una chiusura del governo USA il 28 settembre, se non si raggiunge un nuovo accordo. Una mossa per prendere tempo potrebbe essere la rivalutazione delle riserve auree del dipartimento del Tesoro, attualmente valutate 42,2 dollari l’oncia contro un lavore di mercato superiore ai 1200 dollari. A questo punto l’oro rivalutato potrebbe essere convertito in “Certificati aurei” rappresentativi dell’oro ed essere utilizzati come cartamoneta dal Tesoro. Una moneta di Stato che non aumenterebbe il debito. Un’intelligente scappatoia in attesa di trovare un accordo.

 

 


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