Attualità
Le vecchie generazioni sono le sole responsabili del degrado ambientale?
Sono le vecchie generazioni le sole responsabili del degrado ambientale? Analisi delle responsabilità condivise e delle contraddizioni delle nuove generazioni.
Recentemente, ho avuto l’opportunità di discutere questa tematica con un’ex parlamentare dei Cinquestelle che sembrava attribuire indiscriminatamente la colpa dei cambiamenti climatici alle generazioni precedenti. Questo approccio populista, che generalizza senza una reale comprensione dell’argomento, è piuttosto comune. La ex parlamentare commentava, in maniera altrettanto estremista, un post del giornalista Enrico Mentana. Entrambi sembrano preferire lo slogan e il facile bersaglio da attaccare, anche se spesso non corrispondono alla realtà. Questo metodo populistico è ben noto e abusato, ma nonostante oltre 15 anni di presenza nelle istituzioni, non sembra aver cambiato l’opinione dei sostenitori del Movimento 5 Stelle.
Ecco il testo del post: #EmiliaRomagna Oggi abbiamo Mentana capofila di quelli che hanno la faccia come il culo di pretendere che siano i giovani a dover rimediare alle rogne infinite causate dalle ingorde generazioni precedenti, le quali neanche ora schiodano le chiappe dal divano per fare qualcosa di ambientalista, ma ciarlano e pontificano senza utilità alcuna. Bravo, Mentana, ben fatto!
Come sta andando la curva delle emissioni dannose in Italia e in Europa?
Come da mia abitudine sono andato a vedermi un po’ di dati per stabilire se la ragione è di uno dei due, sta in mezzo oppure sta altrove.
Anche se considero il post di Mentana come un’esternazione eccessiva e priva di fondamento, ciò non significa che una semplice invettiva sia sufficiente per fornire un’informazione corretta. Mentana è noto per la sua arroganza e per la sua mancanza di competenza in molti ambiti (vedi la gaffe sui fatti di Capitol Hill), ma abbassarsi al suo stesso livello non rappresenta la soluzione ideale.
La questione fondamentale è se i giovani stiano realmente risolvendo i problemi causati dalle generazioni precedenti. Prima di tutto, analizziamo i dati reali riguardanti le problematiche create dalle generazioni passate. Secondo il libro di Economia Spiegata Facile, in soli 18 anni l’Italia ha ridotto del 50% le emissioni di CO2 rispetto ai massimi toccati dopo la Seconda Guerra Mondiale, ovvero negli ultimi 80 anni.
Grafico estratto dal libro di economia spiegata facile
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Questi dati dimostrano che, negli ultimi 18 anni, le emissioni sono diminuite quasi della metà rispetto al picco raggiunto all’inizio degli anni 2000. Tuttavia, questo calo non è da attribuire esclusivamente ai giovani di oggi, ma è il risultato di un processo di cambiamento all’interno del sistema produttivo. Infatti, i giovani imprenditori di oggi, se hanno la fortuna di far parte del sistema produttivo, di solito lo fanno dopo i 30 anni.
Se osserviamo l’impennata delle emissioni di CO2 che si è verificata tra la seconda guerra mondiale e la metà degli anni 2000, è evidente che le generazioni passate sono state responsabili di gran parte di queste emissioni, insieme ad alcune delle generazioni attuali.
Ma è vero che la riduzione delle emissioni sia il risultato dei sacrifici che i giovani stanno facendo per proteggersi?
Le abitudini delle nuove generazioni
Sebbene alcuni giovani si impegnino nella difesa dell’ambiente (come è avvenuto per tutte le generazioni dagli anni ’70 ad oggi), c’è anche una parte di giovani che contrasta gli ecologisti adottando abitudini di consumo dannose per l’ambiente.
Possiamo facilmente smontare la propaganda che dipinge le nuove generazioni come vittime delle vecchie generazioni anziché vittime delle proprie contraddizioni, usando alcuni esempi eclatanti.
Di seguito alcune informazioni estratte da ECONOMIGRAM 21/22; la scatola nera, ovvero un vasto archivio di fonti che smentisce la narrazione giornalistica ufficiale in diverse materie: politica, società, ambiente, economia, ecc. (dagli un’occhiata).
DAGLI UN’OCCHIATA
Chi è il maggior consumatore della moda veloce?
La moda veloce, che comprende prodotti a basso costo con un forte impatto ambientale, viene utilizzata per breve tempo e poi finisce nelle discariche dei Paesi più poveri. Abbiamo discusso di questo fenomeno commentando un recente articolo pubblicato dal marchio di moda artigianale, Spirit of St. Louis (leggi).
L’uso di internet per attività superflue
Internet è una delle principali forme di consumo di energia. Il cyber bullismo e la pornografia su TikTok e altre piattaforme possono essere attribuiti alle vecchie generazioni? Cosa possiamo dire riguardo all’uso responsabile delle nuove tecnologie, che richiedono sacrifici umani e utilizzano immense risorse con un impatto ambientale significativo?
Gli idoli delle nuove generazioni
Non solo jet privati; anche Bezos col suo razzo spaziale che inquina da solo come milioni di poveri trae profitti dai consumi principalmente delle nuove generazioni, abituate ac acquistare su internet beni da tutto il mondo.
Il consumo di suolo
Il consumo di suolo ha avuto un’impennata proprio in questi ultimi anni.
Le azioni concrete come il riuso e il riciclo
Per scoprire ulteriori fonti, consulta ECONOMIGRAM
Spiegazione sull’impatto ambientale delle vecchie generazioni
È innegabile l’impatto ambientale dal ’45 al 2015, ma dobbiamo cercare di comprendere le cause e gli effetti sull’Occidente. Dal 1945 al 1990, la produzione italiana era principalmente nazionale, anche se è diminuita gradualmente nel tempo. L’importazione di merci a basso costo per il consumo di massa si è estesa dai giocattoli a molti altri prodotti.
L’inquinamento prodotto durante la prima metà della fase di crescita è stato causato principalmente dalla mancanza di tecnologia, non dai vizi delle generazioni.
Con questa mancanza di tecnologia, le generazioni precedenti hanno creato aziende, fabbriche, cultura, scuole, strade e infrastrutture che tutti noi utilizziamo oggi. Questi servizi e infrastrutture, che oggi chiamiamo debito pubblico brutto e dannoso, sono ciò che ci impedisce di finire tutti a lavorare nelle miniere come molti ragazzini africani e asiatici che, purtroppo, un numero sempre maggiore di giovani poveri sfrutta per passare intere giornate su Internet, su PlayStation e a visualizzare contenuti inappropriati su YouPorn e TikTok. Questo è solo per rispondere alle generalizzazioni con altre generalizzazioni.
Negli anni ’50, la percentuale di navi da carico incrociate (e affondate) era insignificante rispetto ad oggi e, soprattutto, non trasportavano merci a basso costo prodotte da lavoratori sfruttati in Thailandia, ma trasportavano materie prime necessarie per la ricostruzione dell’Italia e il suo sviluppo, tanto che alla fine degli anni ’80 l’Italia era diventata la quarta potenza manifatturiera mondiale.
Forse ognuno inquinava nel proprio ambito domestico e i giovani non avevano né la cultura né la disponibilità economica per acquistare prodotti a basso costo fabbricati a 20.000 km.
Nel frattempo le nuove generazioni di sfruttati per sostenere il nostro benessere, a cominciare dal superfluo, esattamente come le vecchie generazioni di sfruttati, ci guardano tutti senza fare alcuna distinzione.
Purtroppo i giovani di oggi se ne accorgeranno quando si saranno trasformate in vecchie generazioni a loro volta, perché verranno incolpate dalle future nuove generazioni, di non aver fatto nulla per creare un mondo migliore per loro.
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