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SMR: una tecnologia giovane, ma in espansione, nonostante NuScale
NuScale non riesce a proseguire nel suo progetto in Idaho, e si ritira, ma la tecnologia SMR – AMR in realtà ha molte diverse soluzioni e alcune sembrano particolarmente promettenti. Il problema è che si tratta di tenologia nuova che richiede ampie scale di produzione
Alla fine dello scorso anno, l’azienda energetica statunitense NuScale ha annunciato di voler staccare la spina al progetto di un piccolo reattore modulare (SMR) nello Stato occidentale dell’Idaho.
Il progetto – l’unico progetto SMR che deve ancora essere approvato dalla Commissione di regolamentazione nucleare degli Stati Uniti – ha dovuto affrontare un’incremento dei costi che ha portato il prezzo stimato da 5,3 miliardi di dollari a 9,3 miliardi di dollari. Una cifra eccessiva per un progetto di “Piccolo” reattore.
Il “fallimento del progetto di NuScale dovrebbe segnare la fine dei reattori nucleari modulari di piccole dimensioni”, ha previsto MV Ramana, professore dell’Università della British Columbia.
Ma secondo Mason Lester, analista di S&P Global Commodity Insights, ci sono “molte cose positive che sono arrivate nell’ultimo anno” per le prospettive del nucleare statunitense.
Ha spiegato che il nuovo centro focale nello sviluppo degli SMR sarà Darlington nell’Ontario, in Canada, dove GE Hitachi mira a far sì che il suo nuovo progetto SMR, il BWRX-300, inizi a produrre energia nel 2029.
“In attesa dell’approvazione normativa, i lavori di costruzione nucleare inizieranno nel 2025”, ha dichiarato Ontario Power Generation all’AFP.
Anche la Tennessee Valley Authority, un’azienda elettrica statunitense di proprietà federale che copre diversi Stati del sud, ha investito nel BWRX-300.
“In fin dei conti, si trattava di un unico progetto”, ha detto John Kotek del Nuclear Energy Institute, un gruppo industriale, a proposito dell’impresa di NuScale in Idaho.
I problemi di NuScale sono quelli di un settore giovane
I problemi che hanno portato al fallimento del progetto Nuscale in Idaho sono legati a una serie di fattori da un lato ovvi, dall’altro imprevisti.
Prima di tutto vi sono fattori non direttamente legati al settore nucleare, come l’aumento dei costi dell’acciaio e delle materie prime in generale. Quindi anche l’Uranio ha visto un aumento nel suo costo.
Poi vi erano i problemi prevedibili con i nuovi reattori nucleari, cioè quelli legati ai costi di progettaazione e al fatto che il primo reattore modulare era un prototipo, su cui erano scaricati i costi di industrializzazione e ddi progettazione di tutta la serie degli SMR.
Un SMR, soprattutto realizzato con tecnologie tradizionali, ha significato solo se costruito in serie e oltre un certo numero di esemplari. Un singolo SMR, come una singola automobile rispetto a una produzione di serie, ha un costo molto superiore rispetto al costo quando la catena produttiva è stata avviata.
Tra l’altro, nel periodo in questione, i prezzi dell’uranio sono anche aumentati
La tecnologia è ancora tutta da testare
TerraPower prevede di iniziare la costruzione di un reattore nucleare a giugno a Kemmerer, nel Wyoming, presso una centrale a carbone dismessa molto presto, avendo già richiesto il permesso federale per la costruzione del reattore.
Si tratta di una tecnologia moto diversa da quella che viene utilizzata da NuScale perchè Terrapower pensa di utilizzare un reattore innovativo a sali di sodio fusi, con l’utilizzo di uranio altamente arricchito di livello militare e si tratta di un reattore a neutroni veloci.
“Potrei vedere le persone dire: ‘Ecco che il nucleare ritorna’, quando in realtà è molto diverso”, ha detto Burkey a proposito delle pressioni sui costi, che sono “comuni a qualsiasi settore delle infrastrutture”.
“Speriamo che l’innovazione possa aiutare a risolvere questo problema”, ha detto Burkey.
TerraPower, che sta collaborando anche con GE Hitachi ed è sostenuta da un gruppo di investitori che include Bill Gates, si sta concentrando su una nuova tecnologia di “cloruro fuso” che, a suo dire, può funzionare a temperature più elevate rispetto ai reattori convenzionali, consentendo una maggiore efficienza.
Un altro progetto in fase di sviluppo è quello di Ultra Safe Nuclear Corporation, che ha scelto Gadsden, in Alabama, per il suo impianto di assemblaggio di reattori micro-modulari (MMR), che dovrebbe entrare in funzione nel 2027. Questo impianto, da solo, ne dovrebbe assemblare almeno 10 all’anno. Qui un breve video illustrativo del reattore
Europa in ritardo concettualmente e progettualmente
Mentre Cina e Russia hanno già reattori di piccole dimensioni operativi, gli Stati Uniti sono in vantaggio rispetto all’Europa in questo settore del nucleare, ha dichiarato Sylvain Cognet-Dauphin di S&P Global Insights.
“La mia impressione è che l’Europa sia in ritardo rispetto agli Stati Uniti negli SMR”, ha detto Cognet-Dauphin.
“Ci sono alcune discussioni in corso. E sono stati proposti alcuni nuovi progetti, ma niente di così avanzato” come i progetti negli Stati Uniti, ha aggiunto. Solo EDF ha in preparazione un SMR, ma di tecnologia molto tradizionale, il NUWARD, un reattore tradizionale ad acqua compressa, solo più piccolo. Un costoso vicolo cieco.
A Washington, la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato a fine febbraio una legge per accelerare la concessione di licenze per l’energia nucleare avanzata. Anche il Senato ha approvato una legislazione simile. Lester ha definito la mossa un “grande passo”.
Al contrario la UE, che a parole si pone come l’avanguardia legislativa, in realtà non riesce, neanche a livello nazionale, a studiare una legislazione ad hoc per queste soluzioni tecnologiche, con l’ovvio risultato di rimanere in ritardo.
Gli sforzi giungono nel contesto di un maggiore riconoscimento della necessità di affrontare la crescente domanda di energia, dovuta in parte all’aumento dell’utilizzo da parte dei centri dati.
A marzo, Google, Microsoft e l’azienda siderurgica Nucor hanno annunciato una joint venture per incrementare l’energia pulita, anche utilizzando l’energia nucleare avanzata.
Anche PacificCorp, un’azienda energetica degli Stati Uniti occidentali, sta studiando l’aggiunta di capacità nucleare attraverso una partnership con TerraPower.
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