Sempre meno americani favorevoli al controllo delle armi

Un nuovo sondaggio di ABC News / Washington Post pubblicato martedì da oltre 1.000 adulti statunitensi ha rilevato che gli americani nel complesso sono meno favorevoli alle nuove legislazioni sul controllo delle armi di quanto non fossero solo tre anni fa. Le persone di età compresa tra i 18 ei 29 anni hanno visto il calo più netto nel sostegno alle nuove leggi sulle armi, con meno della metà che ora afferma che sia necessaria una nuova legislazione per impedire la vendita delle armi ai soggetti “Red Flagged”, cioè ritenuti a rischio.

Nell’aprile 2018, l’ultima volta che è stato condotto il sondaggio ABC / Washington Post su questo tema, il 65% di questi giovani americani ha dichiarato di sostenere le leggi sul controllo delle armi. Quella percentuale ora è 45.

Sono rimaste enormi divisioni ideologiche tra democratici e repubblicani, con tre quarti dei repubblicani che affermano di dare la priorità alla protezione del proprio diritto di possedere armi da fuoco. E dall’altra parte dello spettro, l’83% dei democratici e dei liberali auto-identificati ha affermato di volere che il presidente Joe Biden dia la priorità alle leggi sul controllo delle armi.

La preferenza per l’emanazione di nuove leggi sulle armi volte a ridurre la violenza delle armi da fuoco è diminuita complessivamente del 7% da quando è stato condotto l’ultimo sondaggio corrispondente nell’aprile 2018. Sono stati osservati cali percentuali in quasi tutte le divisioni demografiche. In quel periodo di tempo, il 20% degli ispanici ha  ritirato dal sostenere le nuove leggi sulle armi, scendendo al 50%. Inoltre gli americani che vivono nelle zone rurali appoggiano le restrizioni solo al 30%, con un calo del 17%.

Questo è l’effetto combinato da un lato della maggiore insicurezza diffusa dalle manifestazioni BLM a Antifa, dall*altro dall’evidente delusione che sta emergendo dopo le prime fasi del l’amministrazione Biden e le misure da lui prese per il controllo delle armi.