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Economia

Secondo una ricerca della Luiss cresce la fiducia nell’economia delle famiglie italiane

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Un report della Università Luiss di Roma in collaborazione con l’istituto di sondaggi Tecnè, sull’economia familiare italiana mostra come la fiducia delle famiglie italiane negli ultimi dodici mesi sia sostanzialmente in crescita. I ricercatori della università privata della capitale hanno cercato di capire la percezione delle famiglie italiane in merito alla loro situazione economica attuale e le prospettive per il futuro. “L’indagine si propone di analizzare in modo sistematico le percezioni, gli atteggiamenti e le opinioni dei cittadini italiani in merito a fenomeni economici e sociali.” Si legge nella presentazione del report appena presentato.

Strutturata come osservatorio mensile, la rilevazione consente il monitoraggio continuo delle trasformazioni della società italiana, evidenziando trend evolutivi e discontinuità nel tempo.
I principali ambiti tematici esplorati comprendono:
• le condizioni economiche delle famiglie,
• il clima di fiducia verso l’economia,
• l’andamento percepito dei prezzi,
• le propensioni di consumo,
• la percezione delle dinamiche del mercato del lavoro.
Il campione è costituito da 3.000 individui, selezionati attraverso un disegno probabilistico stratificato, al fine di garantire la rappresentatività statistica della
popolazione maggiorenne residente in Italia.

Per l’analisi dei risultati si fa uso di indici sintetici costruiti su scale Likert a 5 punti, finalizzate a quantificare l’intensità delle opinioni e delle percezioni. Le modalità di risposta spaziano da una valutazione fortemente negativa (1) a una fortemente positiva (5), con tre livelli intermedi.
Le risposte “non sa/non risponde” sono escluse dal calcolo degli indici, al fine di evitare distorsioni statistiche e migliorare l’affidabilità delle stime ottenute.

Ebbene i risultati, come detto, sono per certi versi sorprendenti 8 non per Palazzo Chigi che continua a sostenere con forza l’efficacia delle proprie politiche economiche) e sembrano smentire le solite Cassandre, che da due anni e mezzo a questa parte sembrano voler vedere solo nero, malgrado quasi tutti i principali dati economici, a cominciare da quelli sull’occupazione, che sta registrando da mesi livelli record, sembrano dire tutt’altro.

Se si guarda per esempio all’indice di valutazione della fase economica corrente, ski vede che da ottobre 2024 a giugno 2025, l’indice è sempre abbondantemente sopra la soglio dei 2,80 punti, che indica un livello certamente soddisfacente. Valutazione che arriva a 3 se ad essere interpellati sono solo gli occupati. Ma la cosa forse piu sorprendente è che anche tra le persone meno abbienti l0indice sta risalendo da 1,94 di dicembre  a 2,21 di giugno.

Ma anche per l’indice di attesa per i prossimi dodici mesi il risultato appare piu che positivo e in crescita passando da 2,88 di ottobre a 2,97 di giugno, con una maggior risalita nella fiducia proprio tra le persone piu fragili, che passano dal 2,22 di ottobre al 2,51 di giugno.

Anche per quanto riguarda la valutazione delle famiglie italiane sulla condizione economica italiana è vicino ai 2,9 punti, e risulta in crescita oltre i 2 punti anche tra le persone meno abbienti. Mentre sulla valutazione delle condizioni economiche delle famiglie la valutazione supera abbondantemente i 3 punti. I risultati migliori sono e non poteva essere altrimenti quando si parla di lavoro dove l’indice da ottobre a giugno è sempre stato sopra i 3 punti. Oltre l 60% degli intervistati ha affermato che la situazione nei prossimi dodici mesi migliorerà o rimarrà comunque stazionaria, mentre il 38% pensa che peggiorerà. Se invece il dato si riferisce alla situazione familiare negli ultimi 12 mesi il 73,5 % del campione afferma che o è migliorata o è rimasta invariata, mentre l’83,1% pensa che nei prossimi 12 mesi la situazione o migliorerà o resterà invariata contro un 16,9% che pensa che peggiorerà.

Per quanto riguarda il bilancio familiare, invece, per l’86,7% del campione le entrate sono superiori o in equilibrio rispetto alle uscite, mentre solo il 13,3% dichiara di avere spese maggiori alle entrate. Ma il campione sale al 88,6% se si considerano i prossimi dodici mesi, in cui solo l11,4% pensa che le uscite saranno superiori alle entrate. Insomma un quadro che appare assai meno fosco di quello che si pensava, riguardo alla percezione che le famiglie italiane hanno sulla situazione economica attuale e su quella dei prossimi dodici mesi.

 


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