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Se anche Paolo Savona pensa che stiamo andando verso una dittatura…..

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Ha fatto un certo scalpore, nella solita stampa deviata la lettera privata del Professor Paolo Savona a Marco Vitale, che, nel caso della Banca Popolare di Sondrio (BPS) si oppone alla sua trasformazione in società di capitali, alla testa di un comitato, trasformazione che la farebbe entrare nell’orbita dell’Unipol, che ne possiede già il 9%. La trasformazione da Popolare, a voto capitario, in società di capitali, non ha portato quasi mai bene in Italia, con i casi Popolare di Vicenza, Veneto banca e Banca Popolare di Bari ancora nella memoria di tutti. Il presidente della Consob risponde a Vitali dicendo che la lotta per la tutela dell’indipendenza di BPS è perfettamente legittima, ma:

“temo che sarà il sasso nello stagno, perché è manifestazione del fatto, contro cui ci battiamo da decenni, che l’essere umano e le sue istituzioni intermedie (Tocqueville) sono sempre più preda degli organi collettivi della democrazia, con conseguenze sulla sua libertà” “Quando la qualità che tu invochi si disgiunge dalla quantità (il voto), la democrazia va in crisi ed emergono  i sintomi latenti della dittatura, come quella nella quale viviamo ai nostri giorni. Non credo di doverti spiegare il concetto.”

un pensiero semplice, lineare, e direi anche piuttosto condiviso fra una fetta non indifferente della popolazione. Se ormai il voto è diventata una variabile indipendente dal potere politico, con governi tecnici che si susseguono a governi tecnici a governo di partiti sconfitti, un motivo ci sarà. Se il 50% della popolazione non si reca alle urne e questo non è un problema per il governo, che non se ne interessa, allora possiamo ben parlare di crisi della democrazia.

Questa lettera era personale, ma , per un errore, è stata pubblicata sul sito del Comitato, di fa parte anche l’ex rettore della Bocconi Roberto Ruozi. ha destato un certo scalpore soprattutto in una stampa, o La Stampa, che è sempre più una specie di cane da guardia proprio di quei poteri dittatoriali citati da Savona, e che ha reagito tirando fuori i falsi luoghi comuni del passato. In Italia chi ha sale in zucca fa paura, e tanta.  Ormai affermare l’evidenza, in Italia, sta diventando un gioco pericoloso, e bisogna giungere ad un’età che pone al di sopra delle minacce per poterselo permettere.

 

 


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