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Se anche Oliver Stone è a favore del nucleare…

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Oliver Stone è sempre stata una persona che non ha avuto paura delle proprie idee. Non molti magari sapranno che il regista di Platoon e di Nato il quattro luglio è un reduce del Viet Nam, ferito due volte in combattimento e pluridecorato. Le sue posizioni sono state spesso eterodosse ed è passato da Salvador, a Wall Street, alla biografia di Nixon, dimostrando una grande flessibilità e un gusto artistico comunque indiscutibile.

A Venezia ha presentato il suo docufilm Nuclear, dove si è buttato in un campo ancora inesplorato: un documentario a favore dell’energia nucleare. Immaginiamo che la sua posizione fortemente a favore dell’energia atomica susciterà molte polemiche, ma Stone non ha timore nell’affrontarle, come dice chiaramente nella presentazione su Facebook:

Questa è un’energia che non solo salverà il pianeta ma ci permetterà di prosperare su di esso. E sebbene sia da tempo considerata pericolosa nella cultura popolare, è, di fatto, molto più sicura del carbone, del petrolio e del gas. Il documentario, a 1 ora-45 minuti, entra nei dettagli ma non sprofonda in tutte le meschine argomentazioni che la folla antinucleare gli lancia. Rinnovabili come il lavoro eolico e solare in misura limitata, ma ormai dovremmo sapere che non si avvicinano a risolvere il problema da sole — motivo per cui le aziende di combustibili fossili sostengono le rinnovabili. Perché richiedono inevitabilmente grandi quantità di gas metano per garantire la loro affidabilità.

Ammetto che sono piuttosto curioso di vederlo. Una volta tanto i media ci offriranno un prodotto un po’ diverso.

 


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