Economia Spiegata Facile ci introduce nella storia delle filosofie che un tempo erano ritenute schiaviste ed oggi invece ultra progressiste.
Scarica il file con la storia delle storie dell’economia e scopri come siamo potuti cadere così in basso senza quasi accorgercene.
Le ideologie che ci hanno trasformati in schiavi moderni
In principio l’economia veniva considerata al pari di una legge naturale, ovvero della legge del più forte, in cui i ricchi erano tali perché benedetti da Dio. Esercitavano il potere attraverso accordi fra di loro al fine di tenere bassi i salari ed alti i profitti. Con lo stesso obiettivo facevano accordi con i regnanti chiedendo e talvolta proponendo leggi che regolassero l’economia.
Poi siamo giunti a considerare l’economia come una scienza esatta, quindi infallibile e, come tale ha assunto i connotati di una religione della verità rivelata.
Nel mezzo abbiamo vissuto un breve periodo di economia mista, che metteva il benessere e la dignità umana al centro di tutto.
In questo breve periodo abbiamo vissuto in un benessere diffuso anche tra le classi subalterne.
Una famiglia italiana monoreddito era in grado di comprare casa, di muoversi con la propria auto, di andare in villeggiatura (talvolta anche in settimana bianca), di mandare i figli all’Università e contemporaneamente di accantonare il 25% del proprio reddito.
Ma non se lo ricorda nessuno. E chi se lo ricorda chiama tutto questo, aver vissuto al di sopra delle nostre possibilità.
Oggi, pur con le tecnologie avanzate che ci consentono di produrre con meno fatica e in una frazione del tempo, gli italiano “guadagnano” come trent’anni fa. Unici in Europa. Come in un periodo in cui iniziava il precariato e il taglio dei salari per milioni di lavoratori.
E ci pare di vivere in grazia. In una nuova era di illuminata esistenza infarcita di diritti a sfondo gender fluid.
IMPARA L’ECONOMIA NEL MODO PIÙ SEMPLICE, COMODO ED ECONOMICO
ACQUISTA ADESSO
Ecco come siamo diventati degli schiavi moderni.
Alla base di questo involuzione, rispetto agli anni del boom economico, c’è l’ideologia liberista. Una dottrina economica dominante sia nelle Università che nei consessi politici e industriali, che prevede che lo Stato – che durante la ricostruzioni post belliche esercita la leva principale del risanamento – debba essere estromesso dall’economia e dalla finanza e non debba nemmeno conservare alcun controllo sulle medesime.
Com’è sotto gli occhi di tutti, questa ideologia ci ha resi tutti più poveri riducendo ancora di più il numero dei super ricchi e precarizzando milioni di vite in Italia e nel mondo. Contemporaneamente vediamo folle osannanti questo fantastico progresso…
Conoscere come tutto ciò è stato reso possibile, travolgendo intere generazioni di persone, è necessario per prendere le misure alle idee, alle promesse e ai propositi di politici, industriali e influencer.
Economia Spiegata Facile ha creato una breve e concisa presentazione dei fatti.
Ne abbiamo fatto un piccolo manuale illustrato (una lettura di un’ora), che riassume e mette in fila le teorie e i personaggi che le hanno introdotte gradualmente nella nostra vita.
La società in cui viviamo, in continuo e quotidiano aggiornamento dei valori e delle priorità, nasce dal caso?
C’è una regia o quantomeno una volontà condivisa a livello ideologico perché ciò avvenga?
Con il nostro manuale potrai farti un’idea precisa di cosa ci aspetta nell’immediato futuro e saprai se sia qualcosa di utile a te o a qualcun altro…
- Come si manifestano oggi le esigenze di comprimere ancora di più i salari?
- Chi ha ispirato le ricette “lacrime e sangue”?
- Che ruolo ha la propaganda liberista in tutto questo processo?
- Cosa si cela dietro alle campagne, cosiddette, progressiste odierne?
- Chi sono i politici e i personaggi più in vista e dietro alle quinte che promuovono le presunte idee progressiste?
- Noi cittadini abbiamo avuto un ruolo in tutto questo o siamo rimasti ad aspettare come spettatori esterni a questo processo di cambiamento?
Nel manuale della storia delle storie dell’economia scoprirai che il mondo di oggi è arretrato fino a tre-quattrocento anni fa pur essendo spacciato come pura modernità.