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Scenari per una robotica futura di Marcello Pecchioli

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Abbiamo visto, in questi ultimi tempi di coronavirus, alcune applicazioni di robotica social, ad esempio negli ospedali italiani, in cui alcuni piccoli umanoidi entravano nei reparti Covid degli ospedali e facevano una specie di visita a distanza dei pazienti, utilizzando le loro telecamere e i loro sensori, per monitorare le condizioni dei malati e riferire al medico che, in remoto, era in grado di acquisire quei dati e poteva poi elaborarli per una diagnosi, senza doversi vestire e svestire ed entrare in corsia ogni volta per controllare i reperti.

La stessa cosa veniva fatta con una specie di Ipad che rappresentava il volto del medico e che era in grado di entrare nei reparti, sorretto da una specie di treppiede mobile e che veniva di nuovo controllato in remoto dai medici dell’ospedale. Queste sono due applicazioni di oggi che potrebbero essere ripetute in futuro, anche in un futuro prossimo.

Ma cosa potrebbe essere una società che fa entrare i robot umanoidi e non , a pieno titolo, nei vari settori della nostra vita quotidiana?

Abbiamo cercato di delineare questi scenari che, ripeto, potrebbero diventare operativi nei prossimi anni.

Vediamo alcuni di questi scenari:

Ristoranti, bar, fast-food, pasticcerie, gelaterie, pizzerie

Il Progetto Kitchen Safety Food

Qui potrebbe essere utile fare sfoggio di una robotica che parte dalle cameriere robotiche, utilizzate in Corea, Cina, Giappone, che sono in grado di camminare su dei binari ideali, fermarsi a prendere gli ordini e portare, puntualmente i cibi e le bevande richieste ad ogni singolo tavolo dei commensali. Potrebbero essere equipaggiate per poter fare piccole conversazioni con i clienti e per fornire una nota umana e conviviale, essenziale nelle interazioni umane che si basano su elementi empatici e di conversazioni. Attualmente ci sono due tipologie robotiche attive in Italia, delle cameriere robotiche cinesi che costano 20.000 euro e sono dislocate in locali a Bolzano e a Brescia e parlano 4 lingue e una seconda tipologia robotica, una specie di carrellino porta vivande che si trova in un locale cino-giapponese fusion a Torino.

Ora potremmo predire che questa tipologia di robot cameriere potrebbe trovare un più largo impiego, proprio in tempi di coronavirus, visto che i robot sono immuni alle infezioni come alle radiazioni e quindi rappresentano un veicolo umanoide di non contagio e di sicurezza nei luoghi di lavoro. Attualmente nessun cameriere umano è stato licenziato e anzi, i robot, hanno prodotto un aumento dei clienti che sono molto interessati e incuriositi dal loro funzionamento e comportamento.

Un secondo livello è dato dai bartender robotici e dai robochef di cucina che sono operativi e stanno per andare sul mercato.

Qui la macchina robotica è costituita da due braccia robotiche che hanno una grande sensibilità sia nel fare i cocktail, dosando gli ingredienti sia nelle funzioni di cucina, impastando, mescolando, cuocendo, sminuzzando e dosando gli ingredienti. Sono braccia robotiche dotate di telecamere che permettono di osservare gli ambienti e avere una visione d’insieme delle componenti e accessori che ci sono in cucina e nel posto di lavoro.

Attualmente esiste una divisione di Sony, Sony A.I che si occuperà di costruire artefatti robotici che possano affiancare gli chef nella preparazione dei cibi e avrà la capacità di leggere odori, aromi e componenti che siano anche in grado di poter produrre piatti nuovi e ricette innovative. In passato Watson , il super calcolatore di IBM si dedicò alla cucina e alle ricette e molte di queste sono poi state realizzate da un team di cuochi americani e sono diventate un ricettario vero e proprio. Il nome del ricettario “ Cognitive cooking with chef Watson” Il ricettario sembra essere una rivisitazione di tipiche ricette americane e di ricette etniche con delle variazioni e accorgimenti tecnici innovativi.

Per Samsung, presentato al CES 2020, esiste un co-bot che è in grado di assemblare 32 tipologie d’insalata ma se gli si dà un ordine che esce dalla sua sfera d’influenza, il robot con un nuovo skill è in grado di cambiare lavoro velocemente e adeguarsi al nuovo compito, ad esempio fare un caffè. Non ci sono informazioni del suo prezzo sul mercato.

Un altro dispositivo robotico da C-Net che ha elaborato due braccia robotiche che sono in grado di vedere, attraverso telecamere e sistemi d’intelligenza artificiale, dosare e utilizzare ingredienti affiancando lo chef umano nelle sue preparazione. A giudicare dai filmati sembra essere molto agile e muoversi con grande prontezza all’interno di una cucina professionale come di una cucina più casalinga.

Vi sono inoltre dispositivo robotici per la pizza che viene cotta e sezionata come pizza d’asporto ma anche vere proprie catene che producono pizze-fotocopia e a Los Angeles alcune catene di fast-food hanno dispositivi robotici per cuocere l’hamburgher, aggiungere tutte le componenti come cetriolini, insalate e fette di pomodoro e chiudere poi il panino farcito.

L’ultimo elemento che potremmo citare è il direttore di sala robotico.

Potrebbe girare tra i tavoli e conversare con i clienti: in questo caso la tipologia proposta potrebbe essere dei robot Nao e Pepper di Aldebaran Robotics, oggi acquistate da SoftBank robotics e anche di R1 , il robot progettato dall’Istituto Italiano di Tecnologia.

Noi, come Age of Future, con il nostro team interno, abbiamo impiegato il nostro robot Bluestorm come sous chef e critico gastronomico in alcune trasmissioni televisive e format sperimentali di cucina.

Dunque per il massiccio ingresso di altre tecnologie robotiche in cucina è solo questione di tempo e di risorse.

Fine I Parte:


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