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Economia

Scandalo Acque Minerali in Francia: Macron costretto a negare un suo Coinvolgimento

Scandalo delle acque minerali francesi della Nestlé: emerge che Macron e il governso sarebbero stati a conoscenza delle pratiche irregolari della multinazionale svizzera nel trattamento della acque minerali. Macron costretto a negare

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Negli ultimi anni, Nestlé Waters, la divisione di acque in bottiglia del colosso alimentare svizzero Nestlé, è stata coinvolta in uno scandalo in Francia riguardante pratiche di trattamento non conformi su alcune delle sue acque minerali più famose, tra cui Perrier, Vittel, Hépar e Contrex.

Lo scandalo è emerso a partire dal 2021, ma ha guadagnato una rilevanza mediatica ancora maggiore nel 2024.

Le accuse principali

La frode, o meglio la pratica non conforme, riguarda l’utilizzo di sistemi di trattamento dell’acqua che non sono autorizzati per le acque minerali naturali.

In sostanza, Nestlé Waters avrebbe utilizzato sistemi di filtrazione con carboni attivi e raggi ultravioletti per trattare alcune delle sue acque, al fine di eliminare eventuali batteri o contaminanti.

Il problema è che la legislazione francese ed europea sulle acque minerali naturali è estremamente rigida e prevede che queste acque debbano essere pure alla fonte e imbottigliate senza subire trattamenti che ne alterino la composizione originale.

L’utilizzo di questi filtri, seppur per motivi di sicurezza alimentare, è quindi considerato non conforme, ma, soprattutto, si paga cara, se non carissima acqua che, alla fine, è uguale a quella del rubinetto, percché ha subito trattamenti simili.

Non solo : da ulteriori ricerche è riultato che talora i sistemi di filtraggio utilizzati da Nesté non sarebbero stati in grado di garantiree l’assoluta salubrità delle acque. Quindi la società sarebbe andata ben oltre il problema della frode commerciale.

Le motivazioni di Nestlé

Nestlé ha ammesso di aver utilizzato questi metodi, giustificandoli con la necessità di garantire la sicurezza alimentare delle acque a causa di “cambiamenti climatici e ambientali” che avrebbero portato a una maggiore instabilità e presenza di contaminanti nelle fonti. Praticamente, da quello che risulta, per far fronte alla domanda, si è presa acqua un po’ ovunque per poi purificarla e imbottigliarla.  del resto una fonte ha una certa produzione, se si vendono un milione di bottiglie, da qualche parte l’acqua deve arrivare.

L’azienda ha dichiarato di aver agito in buona fede, con l’obiettivo di proteggere i consumatori, e di aver informato le autorità francesi nel 2021 quando ha smesso di utilizzare gli UV e ridotto significativamente l’uso dei carboni attivi. Tuttavia, è emerso che i trattamenti non conformi erano in uso da molto prima del 2021, forse addirittura dagli anni ’90.

Le reazioni e le conseguenze

Le autorità francesi hanno aperto diverse indagini, tra cui un’inchiesta preliminare per frode aperta dalla procura di Epinal e un’indagine amministrativa condotta dall’Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria (Anses). L’associazione Foodwatch ha presentato una denuncia contro Nestlé per nove infrazioni al Codice del consumo e al Codice della sanità pubblica

Nestlé ha dovuto sospendere l’attività di diversi pozzi in Francia, tra cui due pozzi di Hépar e un pozzo di Contrex, a causa della presenza di contaminanti e/o della bassa produttività.

Lo scandalo ha causato un notevole danno d’immagine a Nestlé Waters, minando la fiducia dei consumatori in marchi storicamente percepiti come sinonimo di purezza e qualità.

Questo ha dato origine a una discussione sulla necessità di una nuova legislazione che protegga i consumatori dalla frode in commercio

Lo scandalo si allarga al governo francese

L’azienda è stata accusata di aver nascosto la verità per anni, mettendo a rischio la salute dei consumatori e ingannandoli per profitto, ma ora viene il bello.

Un’inchiesta RF1 e Le Monde ha scoperto un’attività di lobbying nella profondità del governo di Parigi.

Nel 2021, Nestlé ha avviato un’operazione di lobbying ai più alti livelli dello stato francese per aggirare la normativa sull’acqua minerale naturale, a seguito di un’indagine della DGCCRF sulle sue pratiche e su quelle di un altro produttore. Nonostante l’uso di metodi di disinfezione vietati, come filtri al carbone e filtri UV, e la richiesta di un’interpretazione più ampia dei regolamenti per la microfiltrazione, Nestlé ha ottenuto un’esenzione per continuare a utilizzare filtri non conformi.

Chateau de Vergéze, fonte iniziale della Perrier

Il governo francese, pur essendo a conoscenza dell’inganno di Nestlé, non ha portato il caso in tribunale. Invece, è stato commissionato un rapporto all’Ispettorato Generale degli Affari Sociali (IGAS), che ha evidenziato l’uso di trattamenti non autorizzati da parte di Nestlé e ha segnalato un “rischio mediatico particolarmente elevato” e un possibile contenzioso con la Commissione Europea.

Nonostante il rapporto IGAS sia rimasto riservato, Nestlé ha cercato attivamente di conoscerne le conclusioni, organizzando incontri con i consiglieri di Matignon e dell’Eliseo. Il Ministero della Salute ha espresso preoccupazione per la qualità microbiologica delle acque utilizzate da Nestlé e ha chiesto a Matignon e all’Eliseo di decidere se concedere a Nestlé il diritto di utilizzare filtri da 0,2 micron, sottolineando che tale autorizzazione avrebbe violato le normative europee e francesi.

Nonostante le difficoltà nel prelevare campioni di acqua non trattata dagli impianti di Nestlé, i test hanno rivelato che i pozzi di Hépar erano contaminati da batteri coliformi ed enterococchi. L’Agenzia nazionale francese per la salute e la sicurezza (ANSES) ha concluso che i processi di microfiltrazione utilizzati da Nestlé non erano paragonabili alla disinfezione e non garantivano la sicurezza dell’acqua in bottiglia.

Nonostante le raccomandazioni della Direzione Generale della Sanità di sospendere l’autorizzazione all’esercizio delle sorgenti da parte di Nestlé, e nonostante le minacce di tagli ai posti di lavoro da parte della multinazionale, un incontro interministeriale ha dato ragione a Nestlé, consentendole di utilizzare una microfiltrazione inferiore a 0,8 micron.

Quindi il governo non solo avrebbe ignorato una evidente frode per favorire la multinazionale, ma anche avrebbe ignorato i possibili danni alla salute.

Macron costretto a intervenire e negare

“Non sono a conoscenza di queste cose. Non c’è nessun accordo con nessuno, non c’è nessuna collusione con nessuno”, ha dichiarato ai giornalisti il presidente francese Macron,  durante una visita all’Institut Gustave-Roussy, un centro di ricerca sul cancro.  Però le prove si stanno accumulando e il fatto che Macron sia stato costretto ad intervenire per difendersi significa che qualcosa sotto c’è.

Con il clima che sta vivendo ora la Francia questo potrebbe essere la stoccata finale al Presidente.


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