Attualità
SANZIONI DI TRUMP A CINA E GIAPPONE, PER ORA NO A UE, BRASILE ED AUSTRALIA.. MA SOLO FINO A MAGGIO.
Cari amici,
tanto tuonò che piovve, ed alla fine sono state ufficialmente annunciato 50 milardi di sanzioni contro la Cina , per l’accusa al gigante asiatico di aver “Rubato” le tecnologie USA ed essersene avvantaggiata. Accusa non infondata, dato che molte aziende USA sono obbligate ad aprire, ad esempio, i codici sorgenti dei propri software alle controparti di Pechino. Del resto il surplus commerciale cinese appare sempre enorme:
Quest’annuncio potrebbe non essere casualmente caduto alla vigilia della partenza dei future sul petrolio in Yuan , vera minaccia per quanto riguarda il sistema americano dollarocentrico.
In questa situazione la Cina prova a rispondere, ma non che farlo in modo molto parziale, annunciando dazi su Soia, Sorgo e Suini americani. Dazi che colpiscono zone rurali viste vicine all’elettorato di Trump , ma che, pr la natura dello sbilanciamento commerciale, non possono essere incisive: infatti mentre i dazi a stelle e strisce colpiscono 50 miliardi di prodotti cinesi, il loro equivalente colpisce 4 miliardi di prodotti USA:
Questi dazi commerciali si affiancano a quelli annunciati sull’import di acciaio e di alluminio, per cui la Cina viene colpita su due fronti, anche se il suo export in questi settori non era così grande. Comunque Trump ha deciso una sospensione di questi dazi specifici ad alcuni alleati strategici, per la precisione:
- Canada e Messico (NAFTA)
- Unione Europea
- Brasile
- Australia
Attenzione che la sospensione non è permanente, ma ha una scadenza a fine maggio, ed è sottoposta al rinnovo degli accordi NAFTA oppure a trattative specifiche che riducano gli squilibri commerciali. Bruxelles può tirare un sospiro di sollievo, ma solo per poco. I nodi torneranno presto al pettine, soprattutto per Germania ed Italia
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