San Remo: ennesima squallida manovra dei media marci.

Premetto che non ho seguito San remo e non lo seguo dai tempi di “La Terra dei Cachi” del buon Elio. Mi sembra una sorta di avanspettacolo di parvenue che poco hanno da dire, pochissimo da cantare, uno spettacolo patetico di “Casi umani”,

Questa volta me ne occupo a puro titolo esemplificativo di quanto l’Italia si sia ormai separata dai propri organi di informazione e di come questi vogliano distorcere e distruggere la realtà ad uso e consumo del proprio potere personale o dei propri padroni, perfino in manifestazioni secondarie ed ormai, francamente, inutili.

Alla fine giungono tre finalisti che dovrebbero sottoporsi al voto da casa, e delle “Giurie” in sala, essenzialmente giornalisti.

I risultati potrebbero essere pubblicati in un manuale di Sociologia alla voce “Estraniazione delle classi dirigenti”

Premesso che poteva anche vincere Nicola di Bari, per le mie preferenze personali, notiamo che ci sia una dicotomia quasi perfetta fra voto popolare e quello della Giuria dei giornalisti.

Ridicolo il gioire in Sala Stampa:

Mahmood vince il Festival di Sanremo 2019, la sala stampa impazzisce di gioia https://t.co/A0BQGG5IXf pic.twitter.com/i1nBgmQJxt

— Affaritaliani.it (@Affaritaliani) February 10, 2019

Chiaro, questa volta il sogno dei giornalisti si è relizzato. Il voto non è stato “Contato”, ma è stato “Pesato”, e loro sono riusciti a a manovrare, a distorcere, ad distruggere il volere popolare. Invece di preoccuparsi per non essere più l’espressione di nulla, se non della propria prepotenza, si beano di questa vittoria squallida.

Dicono che i nuovi media cancelleranno la professione del giornalista. Comunque i tempi della trasformazione saranno troppo lenti.

Ed ora, per punizione vi godrete un piccolo estratto dei miei gusti musicali, eterogenei, in un approssimativo ordine storico. Così imparate a leggermi.

https://www.youtube.com/watch?v=VZ9P3J0QuVU

osì capite perchè non posso proprio neanche pensare di seguire San Remo