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Russia: sabotaggi e nuovi affondamenti. Che sta succedendo?

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Qualcosa di non piacevole, e di difficilmente spiegabile, sta accadendo in Russia. Prima di tutto la serie di incidenti industriali molto strani e mirati  sta proseguendo: una massiccia esplosione ha visto fiamme e fumo alzarsi nel cielo in un impianto chimico russo  nell’enorme fabbrica di Dzerzhinsk, dove vengono fabbricati prodotti chimici anche per uso militare. L’impianto si trova in una città a circa 370 km da Mosca e numerosissime autopompe sono state schierate per combattere il furioso incendio sviluppatosi dopo l’esplosione, con oltre 150 vigili del fuoco impegnati su un’area di oltre 2500 mq. Nella fabbrica vengono prodotti, fra l’altro, le polveri per le munizioni delle armi leggere russe oltre che il combustibile per i razzi Grad. Non è chiaro quale sia stata la causa precisa dell’incendio che ha visto almeno due vittime.

 

Recentemente sono state pubblicate anche immagini di incendi in alcuni uffici di arruolamento in zone rurali della Russia, forse come reazione all’ipotesi di una mobilitazione generale dell’esercito. Negli incendi sono stati distrutti computer e le liste dei coscritti da richiamare.

Ora fonti ucraine affermano che un’altra grande nave russa nel mar Nero, una fregata della classe “Admiral Makarov”, sarebbe in fiamme nel Mar Nero. Se fosse vero si tratterebbe dell’ennesimo colpo per la flotta russa in quel mare, dato che , al contrario del Moskva, si tratta di una nave moderna, entrata in servizio solo da pochi anni. La notizia è in attesa di conferma dagli osservatori internazionali, ma i satelliti non impegheranno molto a confermarla. La Admiral Makarov e le navi simili erano la preda più ghiotta rimasta nel Mar Nero.


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