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Russia: interessi e prelievi, il sistema bancario russo si sta normalizzando

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Se qualcuno pensava di far saltare la Russia attraverso una corsa agli sportelli e una crisi del sistema creditizio deve ricredersi. Non c’è nessuna crisi bancaria in vista nel breve periodo e anche quella finanziaria, se ci sarà, sarà una lunga guerra di logoramento, non una blitzkrieg.

La situazione finanziaria si sta normalizzando, tanto che la Banca Centrale Russa, che aveva aumentato i tassi al 20% per impedire spinte inflazionistiche e rendere non convenienti fughe di capitali, oltre che per sorreggere il corso del rublo, ha potuto ridurre questo tasso al 17%.

Non solo: la presenza di sufficienti riserve libere in valuta forte, non vincolate, ha permesso di rilassare e riportare al livello precedente anche i limiti di prelievo in valuta sull’euro:

Del resto il Rublo verso l’Euro è tornato valori comparabili con quelli dello scorso anno

Non c’è sanzione che tenga quando si hanno materie prime necessarie e che se non vengono vendute ai paesi occidentali possono tranquillamente prendere altre strade. Perfino la minaccia di blocco delle importazioni di gas ha un valore minimo, riducendo l’export russo solo di pochi punti percentuali.

Quello che vediamo è la vittoria dell’economia reali contro quella finanziarizzata, dei beni fisici , soprattutto materie prime, contro i pezzi di carta o i bit. Questo fatto si può facilmente ricontrare dalla bilancia commerciale russa, sempre positiva

Chi si ricorda quando, anni fa, dicevamo che è la bilancia commerciale a guidare il cambio di una valuta, e non cavolate moralistiche come “L?affidabilità” e “L’accettazione internazionale”, che tanto vengono decantate da una classe politica autoreferenziale o legittimata solo dall’estero? Ecco quello che sta succedendo con la Russia ne è la prova tangibile: uno stato che moralmente verrebbe considerato il male del mondo, ha una valuta forte in virtù della propria economia reale.

La Russia può dormire fra due guanciali fino a quando i suoi avversari pensano in termini di sanzioni che non fanno che incrementare il valore delle materie prime che esporta. Potrebbe tremare solo se l’occidente cambiasse strategia, ma la mediocrità è tale che non srà compresa la necessità di cambio ti passo.


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