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Romeo: «Non possiamo diventare schiavi di un’iniezione»

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Il vaccino è l’unica soluzione? Ne resteremo schiavi per sempre? Non sarebbe opportuno studiare delle altre cure preventive che permettano di non essere asserviti a varianti e richiami annuali? Non è il vaccino al servizio di Big Pharma?

Questo chiede il senatore Romeo in una seduta parlamentare.

“L’impegno al Governo non è solo volto a rafforzare la strategia europea sui vaccini garantendo una distribuzione di carattere universale, ma a potenziare la ricerca per trovare una cura appropriata. Per noi è fondamentale che la ricerca si concentri anche sulle cure e che produca e sviluppi farmaci, possibilmente da banco, per il Covid. Che possa essere più o meno conveniente per le famose BigPharma ci interessa un po’ di meno, ma di sicuro non possiamo pensare di diventare schiavi di una puntura una volta l’anno o ogni sei mesi, così come sembra, per tutto il resto della nostra vita. Allo stesso modo, non possiamo pensare che il green pass, oggi strumento utile per rilanciare il turismo e la nostra economia, possa diventare in futuro uno strumento definitivo, a sistema, magari nelle mani di uno statalismo terapeutico o di una non lontana tecnoscienza assurta a nuova divinità. Presidente Draghi, ci rassicuri perché la Lega sarà sempre in prima linea nella difesa delle libertà costituzionali. Questo anche perché la scienza è un metodo di conoscenza e non di governo. Presidente Draghi, lei ha dichiarato in più di un’occasione che finché la pandemia infuria, il virus può subire mutazioni pericolose che possono minare anche la campagna di vaccinazione di maggior successo. Si tratta di un potenziale pericolo cui lei ha fatto giustamente cenno durante il suo intervento. È proprio per questo motivo che diventa ancora più importante l’elemento contenuto nella proposta di risoluzione sul potenziamento delle cure domiciliari, che non è dato solo dalla previsione degli 8 miliardi di euro nel PNRR sull’assistenza territoriale, di cui 4 per l’assistenza domiciliare, quelli sono investimenti”.

“È importante che a livello europeo si creino dei protocolli mirati per le cure precoci e si abbandoni l’ingiustificata vigile attesa! Questo è l’elemento che intendiamo sottolineare più volte, proprio facendo tesoro di quei medici che sul campo hanno fatto esperienza, curando i malati e somministrando farmaci che, utilizzati in tempi rapidi, magari prima ancora dell’esito del tampone, hanno consentito l’ottenimento di risultati importanti, evitando l’ospedalizzazione. In Europa teniamo presente anche gli studi pubblicati su magazine che fanno capo a The Lancet, secondo i quali un semplice algoritmo per il trattamento domiciliare di pazienti affetti da Covid può prevenire il ricovero in ospedale, mi riferisco a uno studio pubblicato dall’Istituto Mario Negri. Direi di dare voce e spazio a chi ha studiato e fa ricerca in questa direzione. Sono poi importanti, come lei, presidente Draghi, ha giustamente detto, la capacità – questo è il tema vero – di recuperare il tracciamento; la sterilizzazione immediata dei focolai, come ha ricordato bene lei; il potenziamento dei controlli sulle persone che arrivano dai Paesi a rischio. Abbiamo visto che nei Paesi europei questi controlli si fanno e a volte abbiamo notato che non siamo efficaci ed effettivi ovunque. Pertanto, essi andrebbero potenziati. Occorre altresì incentivare l’acquisto di dispositivi di purificazione dell’aria per gli ambienti chiusi, a partire dalle scuole, a favore delle quali c’è già stato un investimento di 200 milioni di euro promosso dal sottosegretario Rossano Sasso, appartenente al nostro Gruppo. Questi sono i temi di cui bisogna discutere in Europa, su cui bisogna trovare un vero e proprio coordinamento”.


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