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Risparmi a rischio, cosa provoca la mossa Lagarde

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Le recenti decisioni di Christine Lagarde, presidente della Bce, metteranno fortemente a rischio i risparmi degli italiani, ma rischiano altresì di generare un rischio default per lo Stato italiano come nel 2011. Vediamo quali sono le misure principali adottate dalla Banca centrale europea, in linea con analoghe decisioni di altre banche centrali come la Fed:

1. alza il costo del denaro di mezzo punto percentuale, portandolo al 2%, ma promette di fatto ulteriori aumenti anche nel prossimo anno;

2. ridurrà il Quantitative Easing di 15 miliardi al mese da marzo, attraverso il mancato reinvestimento dei titoli di stato in scadenza.

Questo significa generare un crollo dei valori dei titoli di stato sui mercati finanziari, con conseguenti perdite consistenti per i risparmiatori italiani, sia quando li acquistano direttamente che quando investono in prodotti finanziari che li hanno in portafoglio.

Non solo, obiettivo di queste misure ormai evidente, è quello di mettere in difficoltà sempre maggiore il governo italiano nella sua necessità di finanziare il debito pubblico, in modo da costringerlo a ratificare il Mes. La Lagarde ha infatti dichiarato “speriamo che l’Italia ratifichi velocemente la riforma del Mes”, dimostrando di essere molto interessata a questa ratifica che invece il governo vorrebbe evitare. Non senza ragione, perché la riforma del Mes mira al suo utilizzo per salvare le banche. Siamo quindi in una situazione nella quale le scelte delle banche centrali, stanno togliendo ossigeno agli Stati ed all’economia reale, senza proporre alcuna soluzione alternativa di sostegno, in un momento in cui la congiuntura economica è drammatica.

Esiste però una soluzione semplice, concreta e realizzabile. Una proposta che permette di tutelare il risparmio degli italiani, e contemporaneamente consente allo Stato di finanziare il debito pubblico offrendo un porto sicuro alla ricchezza finanziaria interna, evitando le sabbie mobili dei mercati finanziari.

Il governo può creare dei conti di risparmio presso il Tesoro per tutti i cittadini e le imprese residenti in Italia, che avrebbero le seguenti caratteristiche:

– il capitale garantito dallo Stato, non soggetto al bail-in e con un valore stabile, perché non fluttua sui mercati finanziari;

– un buon rendimento simile ai Btp a 10 anni ed esente da qualsiasi tassazione;

– la possibilità di utilizzarlo come strumento di pagamento tra conti di risparmio, con bonifici online e carta magnetica, senza la necessità di disinvestire come avviene oggi con i Btp.

I conti di risparmio sono una evoluzione dei “buoni fruttiferi postali rimborsabili”, perché essendo cedibili, rendono possibili pagamenti elettronici tra conti di risparmio. Le banche private potranno gestirli in remoto per conto dei clienti, in cambio di provvigioni e commissioni, come avviene oggi per la gestione dei conti titoli. Essendo un’alternativa all’emissione dei Btp sui mercati finanziari, evita i problemi derivanti dallo spread e dall’aumento dei rendimenti nelle aste per il rifinanziamento del debito pubblico.

In questi giorni si è parlato tanto della contrapposizione tra i contanti e la moneta elettronica bancaria, che è una moneta privata. Ebbene, i conti di risparmio rappresentano una forma di investimento “liquida” che permette al nostro debito pubblico di diventare una “moneta elettronica pubblica” in grado di circolare nell’economia reale e di permettere allo Stato di finanziare il debito pubblico. Si tratta di una soluzione perfettamente compatibile con i Trattati europei e con l’euro, perché è uno strumento finanziario che permette di finanziare il nostro debito pubblico in modo sostenibile.

Abbiamo già inviato da tempo al governo una descrizione dettagliata di questa soluzione, oggi vogliamo anche renderla pubblica con questo link, dove è possibile scaricare gratuitamente un Dossier sui Conti di Risparmio che illustra come e perché questa proposta potrebbe davvero cambiare le sorti del nostro paese. Il governo ha una occasione storica per tutelare i risparmi degli italiani e per difendere l’interesse nazionale rendendo più sostenibile il nostro debito pubblico. Speriamo dimostri finalmente creatività, capacità e coraggio. Se non ora, quando?

Paolo Becchi e Fabio Conditi

Articolo pubblicato su  https://www.nicolaporro.it/risparmi-a-rischio-cosa-provoca-la-mossa-lagarde/


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