Attualità
RINALDI: LA GERMANIA CREA SQUILIBRI CHE VIOLANO I REGOLAMENTI EUROPEI. CHE FA LA COMMISSIONE
Vi presentiamo l’Interrogazione Urgente dell’Eurodeputato Antonio Maria Rinaldi sugli squilibri macroeconomici causati dalla Germania ed ignorati dalla Commissione. la Germania da sempre ha un rapporto Surplus Bilancia Commerciale/ PIL superiore al 6%. Questo grande surplus, pagato da altri stati europei, viene a violare un preciso regolamento, il 1176/2011, cioè il famoso “Six PAck” che fa parte del Fiscal Compact.
La Commissione ha sempre girato la testa dall’altra parte, eppure questo squilibrio mette oggettivamente in pericolo la solidità dell’Unione, ancora di più ora. Quindi si chiede alla Commissione, con urgenza, cosa intende fare. Aspettiamo di sapere come si giustificherà.
ecco l’interrogazione.
Interrogazione urgente dell’eurodeputato della Lega Antonio Maria Rinaldi alla Commissione Europea.
Gli squilibri macroeconomici determinati dal surplus commerciale della Germania.
Dal 2012 il surplus della Germania supera il target del +6%, che rappresenta la soglia massima indicata dalla Commissione Europea nell’ambito della Procedura per gli Squilibri Macroeconomici (MIP) del c.d. Six-Pack, specificatamente nel regolamento n. 1176/2011.
Nell’ultima relazione 2020 della Commissione sul meccanismo di allerta, la Germania è ancora considerata in squilibrio, ma non in squilibrio eccessivo e pertanto, nonostante sarà sottoposta ad un esame approfondito, non si attiverà la procedura per gli squilibri eccessivi prevista dal CAPO III del suddetto regolamento n.1176.
L’indicatore riferito al saldo delle partite correnti/PIL non sembra venga tenuto in debito conto nell’ambito del quadro valutativo, mentre la Commissione stessa, nella citata relazione, sostiene che: “Un riequilibrio simmetrico delle posizioni delle partite correnti contribuirebbe a superare l’attuale contesto di ridotta inflazione e di bassi tassi d’interesse, sostenendo al contempo la crescita nominale e promuovendo quindi la riduzione dell’indebitamento e il riequilibrio delle posizioni dei paesi debitori netti.”
Alla luce di quanto sopra espresso:
la Commissione non intende rivedere il quadro valutativo ai principi di proporzionalità e di effetto utile, a tutela dell’interesse comune che giustifica l’indicatore macroeconomico, la soglia fissata al fine di raggiungere l’obiettivo che essa stessa ritiene fondamentale e pervenire ad un riequilibrio simmetrico delle partite correnti?
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