Seguici su

Attualità

Ricordo della Regina Elisabetta: colei che ebbe la fortuna di avere Winston Churchill come maestro

Pubblicato

il

 

In ricordo della Regina Elisabetta , morta in questo otto settembre, ricordiamo il rapporto speciale che ebbe con Sir Winston Churchill. Lui, il politico famoso, dalla carriera lunghissima, che  si oppose a Hitler, e lei, la Regina che governò per 70 anni e che salì al trono giovanissima, in un momento particolare al tramonto dell’Impero Britannico.

Churchill vide Elizabeth Windsor, ancora lontana dal diventare erede al trono, nel 1928 Tra le carte di Churchill, il primo riferimento registrato alla futura regina si trova in una lettera alla moglie che Churchill scrisse dal castello di Balmoral il 25 settembre di quell’anno, in cui Churchill anticipa il destino della futura sovrana: “Non c’è nessuno qui, tranne la Famiglia, la Casa e la Regina Elisabetta, di 2 anni. Ha un’aria di autorità e riflessività sorprendente in un bambino….“. Lei era la figlia di Albert George Windson, il fratello di Edward, destinato a diventare Re. Il destino ( e la signora Wallis) vollero diversamente e quando Edoardo VIII abdicò nel 1936 lei divenne erede al trono.

Nonostante questo fra Churchill e la futura Regina non vi furono molti contatti in quegli anni, eppure il caso doveva unirli. Nel 1945 Churchill, nonostante fosse vittorioso, perse le elezioni contro Clement Attlee nel 1945 e lasciò il governo. Quando Giorgio VI morì nel 1951 al governo era appena tornato Churchill, che però non godevqa già di ottima salute e aveva 77 anni.   Elisabetta era giovanissima, solo 25 anni, la stessa età che Churchill aveva la prima volta che venne eletto alla Camera dei Comuni. Lei aveva una grande ammirazione di Churchill, come tutti i giovani che avevano vissuto la guerra, e il Primo ministro, per quanto inizialmente sospettoso, la prese a ben volere. Winston era fedele alla monarchia, ma aveva le sue chiare idee sui Re, anche d’Inghilterra. La figlia minore di Churchill, Mary, raccontò alla figlia Emma Soames: “La Regina lo affascinò molto rapidamente, lui si lasciò incantare da lei. Credo che abbia percepito fin da subito il suo immenso senso del dovere e non vedeva l’ora di incontrare la giovane monarca il martedì pomeriggio”.4 Mary ha anche ricordato il rifiuto di Churchill di prendere in considerazione la proposta del Principe Filippo di rinominare la Casa di Windsor in Casa di Edimburgo o l’idea di Lord Mountbatten di trasformarla in Casa di Mountbatten. Non ci furono danni duraturi e, il 24 aprile 1953, la Regina insignì Churchill dell’Ordine della Giarrettiera.

Churchill le fui realmente maestro nel diritto costituzionale e parlamentare britannico, un lavoro non facile, ma le insegnò anche la fedeltà allo stato e la politica internazionale. La trattava un po’ come una nipote, e spesso parlarono anche in modo confidenziale. Quando nel 1955 Churchill dovette dare le dimissioni per motivi di salute, lei ruppe le consuetudini e gli scrisse una lettera di suo pugno di commiato, assicurandogli che nessun primo ministro successivo sarebbe stato “in grado di tenere il posto del mio primo ministro, al quale sia io che mio marito dobbiamo così tanto, e per la cui saggia guida durante i primi anni del mio regno sarò sempre così profondamente grata“.

Alla morte di Churchill nel 1965 ruppe ancora gli schemi: invece di giungere al funerale per ultima, dopo la famiglia, vi giunse per prima, a sottolineare l’importanza che la guida del Primo ministro aveva avuto per lei. Un passaggio di testimone fra due epoche diverse.

 


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito