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Ricciardi ha rotto le scatole anche agli svizzeri, che gli rispondono malamente

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Ricciardi deve vivere proprio male. Probabilmente non esce mai di casa e disinfetta con l’Amuchina qualsiasi cosa prima di toccarla, altrimenti non si spiegherebbe la sua mania per le “Varianti” del vocid-19, talmente acuta da fargli accusare ance i paesi a noi vicini.

In un’intervista si è permesso di attaccare la Svizzera come la causa dell’entrata. “Infatti il Paese che ha fatto entrare la variante inglese in Europa è la Svizzera. La catena dei contagi è stata ricostruita: gli inglesi sono andati a sciare in Svizzera, dove hanno tenuto aperti gli impianti sciistici, e una maestra è tornata a scuola e ha infettato tutti i suoi allievi. Da lì poi si è sparsa nel resto d’Europa.

L’argomentazione non è piaciuta molto ai nostri vicini elvetici che hanno fatto rispondere in modo piccato all’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). “Le stazioni sciistiche hanno adottato scrupolose misure di sicurezza per evitare lo scoppio di possibili focolai (…) Oltre a ciò non esiste nessuna evidenza scientifica che i focolai di variante inglese in Europa abbiano avuto origine dagli impianti di risalita elvetici”, afferma per iscritto l’UFSP.

dato che poi  sono coinvolti gli interessi economici del turismo invernale hanno risposto anche le Funivie Svizzere.. “Si tratta di speculazioni”, ha commentato alla RSI il direttore della consociazione Berno Stoffel, secondo cui “sono efficaci” le misure di protezione adottate negli impianti rimasti aperti. E la loro sicurezza, aggiunge, è anche comprovata da un esame comparativo con altri mezzi di trasporto”

Insomma il “Grande Scienziato” Ricciardi è stato preso in castagna dagli svizzeri, e allora prova a difendersi: “Non è che si può immediatamente ricostruire, e dire che è da lì. Ma anche da lì, questo sì lo possiamo dire” rimangiandosi il fatto di Aver ricostruito la catena dei contagi Tutte le volte in cui noi cerchiamo una catena contagionistica, per capire come la variante inglese si sia diffusa, noi vediamo che sono viaggi dalla Gran Bretagna nelle diverse parti d’Europa e del mondo che l’hanno diffusa (…) È chiaro che non è una questione di colpevolizzazione. È semplicemente una questione di descrizione” Però intanto, non può assolutamente affermare che la catena sia partita nelle stazioni sciistiche in Svizzera, come aveva detto precedentemente. Alla fine tutti questi scienziati sono come le persone normali: parlano  naso, per sentito dire e come quattro amici al bar. Dovrebbero essere considerati allo stesso modo….

 


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