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Reparto ICT: meglio scegliere l’insourcing o l’outsourcing?

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L’arrivo della globalizzazione, insieme con lo sviluppo delle tecnologie della comunicazione, ha favorito la comparsa di parecchi scenari potenziali per coloro che si ritrovano a gestire un’impresa e soprattutto le sue risorse. L’organizzazione del reparto ICT, in particolare, è una scelta fondamentale che deve essere presa dal responsabile IT e dal CEO nella maggior parte delle aziende; tale reparto può essere in house o in outsourcing. Tutte e due le soluzioni sono caratterizzate da vantaggi e svantaggi, che è opportuno conoscere per capire quale sia l’opzione più in linea con i bisogni della propria azienda. Qui, per esempio, potete approfondire maggiormente le implicazioni di una scelta per l’outsourcing.

Il reparto ICT in outsourcing

Un reparto ICT in outsourcing si caratterizza per diversi aspetti positivi. In primo luogo, tale soluzione contribuisce a valorizzare le competenze e le persone, garantendo una flessibilità di lavoro più elevata, ma anche orari più versatili. Inoltre, esternalizzare i servizi di ICT vuol dire diminuire il rischio, il quale è condiviso da tutte e due le parti. È chiaro che un’impresa che mette a disposizione dei propri clienti servizi di ICT agisce in modo da assecondare le loro esigenze e conquistare la loro fiducia, svolgendo il lavoro sulla base dei tempi e degli standard predefiniti. Infine, non ci si può dimenticare del fatto che con un reparto ICT in outsourcing il rapporto qualità prezzo è molto più vantaggioso. Il cliente si ritrova a pagare unicamente per le ore che sono state effettivamente lavorate. Se si ha la fortuna e la bravura di trovare un reparto ICT in outsourcing di qualità, si può essere certi di usufruire dei servizi di uno staff di abili programmatori con la supervisione di un project manager.

Gli svantaggi dell’outsourcing

Purtroppo, non tutte le imprese riescono a garantire un servizio di eccellenza. Una scelta non corretta dell’azienda a cui vengono esternalizzati i servizi può provocare dei problemi anche dal punto di vista economico e a livello di immagine aziendale, la quale dipende sempre dalle tecnologie. I team ICT esterni spesso non riescono a risolvere le urgenze in tempi rapidi.

Il reparto ICT in house

Il reparto IT interno era una prerogativa tipica delle aziende degli anni ’50 e degli anni ’60: il periodo in cui dominavano la catena di montaggio e il fordismo. Le IT, infatti, trattavano soprattutto dati numerici, con un approccio deterministico e che si poteva ricondurre a una specifica ricombinazione tramite l’espressione in bit. Il reparto interno è destinato a essere seguito da un responsabile, e offre al top management la possibilità di monitorare sia i dipendenti che gli eventi esterni con la massima puntualità e in maniera estremamente precisa. Questo vuol dire poter contare su un controllo completo sui processi e sui vari aspetti che possono essere disciplinati. In seguito alla crisi degli anni ’70 del fordismo, con l’arrivo delle ICT e della new economy, sono state numerose le grandi aziende che hanno deciso di mantenere al proprio interno il reparto, in modo da poter controllare in maniera più efficace l’intera macchina burocratica. Lo scopo era quello di promuovere la crescita di un sistema centralizzato e coerente.

I vantaggi

I vantaggi di un reparto ICT interno sono più evidenti per le aziende di grandi dimensioni, e cioè quelle che contano più di 250 dipendenti, dove il reparto ICT svolge un ruolo di primo piano. È auspicabile esercitare su di esso un controllo completo, così che si possano utilizzare le economie di scala. Certo, è necessario tenere conto anche dei potenziali svantaggi. Con le nuove tecnologie telematiche e informatiche, è diventato possibile operare in un contesto globale con costi di gestione più bassi e senza i limiti di uno spazio fisico ben preciso. Ciò vuol dire che un’azienda che sceglie di gestire il reparto ICT in maniera interna deve fare i conti con costi di manutenzione più elevati in confronto alle imprese che scelgono di esternalizzare il reparto. Per esempio, gli stipendi vanno pagati sempre, anche in periodi dell’anno in cui il lavoro è poco, e in più c’è da considerare l’insieme di costi fissi che scaturiscono dagli strumenti di lavoro come i software e gli hardware. Infine, ecco i costi di affitto e di struttura.

 


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