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Renzi verso il trionfo! Vito Crimi si rivela lo zerbino che tutti attendevano. Ora chi sia il PdC è ininfluente

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Prima di scrivere ancora della crisi di governo ce la siamo presa con grande calma. Intanto si sapeva dal primo minuto come sarebbe andata a finire. Renzi avrebbe trionfato e lo abbiamo scritto fin da fine dicembre.

Per impedire il trionfo totale del toscano politico sarebbe stato sufficiente che qualcuno dicesse la parola magica nel momento giusto: “NO” e quando si discuteva della formazione di governo. Invece si è detto “Mai più con Renzi” prima, salvo calare le braghe vergognosamente dopo, quando si è arrivati a chiedere che cosa fare veramente. Crimi è stata la perfetta incarnazione di questa fase politica: alla fine nel colloquio con Fico ha accettato tutto, Renzi compreso., anzi Renzi in testa..

La figura del prossimo presidente del Consiglio è perfettamente secondaria: Conte, Cartabia, Gentiloni, Gatto Silverstro, sono tutti uguali, tutti saranno esecutori degli ordini renziani. Il fatto che nessuno abbia avuto il coraggio di dire nulla, di porre un vero veto, anche solo tattico, la dice lunga sul nerbo della nostra classe politica. Eppure sarebbe bastato un “NO” per aprire nuovi orizzonti. In modo divertente Renzi è più potente ora, con il 2%,  di quanto lo fosse  quando era segretario del PD al 40%. Sostituirà Arcuri e Gualtieri? Il minimo sindacale di quanto potrebbe chiedere.

Sotto la guida di Mattarella tutto va come previsto da settimane, ed il mandato esplorativo a Fico poteva essere evitato, ma probabilmente era utile per umiliare la presidente del Senato Casellati e quel 50% di sudditi italiani che sono stati esclusi, per editto, dalla vita politica italiana.  Tutto questo  accade sotto l’applauso di mass media , o mini media, la cui piaggeria sta raggiungendo dei livelli francamente imbarazzanti. Se qualcosa potrà minacciare il potere di Renzi è proprio l’incenso che lo circonderà, ancora più di quando era Presidente del Consiglio e che, se possibile, lo distaccherà ancora di più dalla realtà del paese.

Se il politico toscano trionfa perché è l’unico che ha il coraggio di rischiare, in un mondo politico parlamentare composto da pecore a cinque stelle o da ologrammi piddini, e perché il presidente della Repubblica ha escluso il 40% del parlamento, ed oltre il 50% del paese, dalla vita politica. Ora con Renzi non c’è più nessuna necessità di allargare la maggioranza e perfino i “Responsabili europeisti” diventano sin elemento un po’ superfluo. I 10 minuti di notorietà dei vari De Falco , Causin, Rossi sono terminati e da martedì torneranno ad essere dei signor Nessuno. Anche come Voltagabbana sono stati mediocri.

 


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