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RENZI PIGLIATUTTO: COSI’ MUORE UNA DEMOCRAZIA (di Antonio Maria Rinaldi)

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Non sono un politico, ma un semplice cittadino italiano a cui però stanno ancora molto a cuore le sorti del Paese non per altro per ciò che si prospetterà per il futuro dei miei figli.

 

Le ultime vicende, che hanno contraddistinto l’elezione del Presidente della Repubblica, mi consentono di fare delle considerazioni che non ho sentito sufficientemente evidenziate nelle cronache giornalistiche e politiche.

Le mie valutazioni non saranno pertanto rivolte nei confronti della persona che è stata eletta, in quanto credo che abbia tutte le carte in regola per poter ricoprire la prima carica dello Stato, ma sul fatto che siano state violate le più elementari norme e principii propri di una democrazia.

 

Iniziamo ad elencare i fatti a supporto della mia tesi: l’elezione del PdR è prerogativa del Parlamento e non del Governo, mentre Renzi ha condotto esclusivamente le “danze” e se aggiungiamo che il giovane Premier non è neanche parlamentare e ricopre la carica di Segretario del partito di maggioranza relativa le interferenze aumentano.

Inoltre su questo Parlamento pende una grossa spada di Damocle in quanto la Consulta ha bocciato d’incostituzionalità la legge elettorale Porcellum che l’ha eletto ed è quanto mai esaustivo rileggere le motivazioni addotte che delineerebbero “un meccanismo premiale manifestamente irragionevole, il quale, da un lato, incentivando il raggiungimento di accordi tra le liste al fine di accedere al premio, (…) dall’altro, provocherebbe una alterazione degli equilibri istituzionali, tenuto conto che la maggioranza beneficiaria del premio sarebbe in grado di eleggere gli organi di garanzia che, tra l’altro, restano in carica per un tempo più lungo della legislatura”.

Lo sentenzia la Corte Costituzionale, non sono valutazioni di un semplice cittadino! Ci ritroviamo nella pratica con un partito che ha ottenuto il 25% dei consensi elettorali a fare il bello e cattivo tempo nel Paese e con un Premier che ha, nel vero senso della parola, “scippato” in corsa questo ruolo a chi almeno godeva della rappresentanza parlamentare!

 

Ma l’aspetto più inquietante è che con l’elezione di Mattarella la “maggioranza”, di cui si avvale Renzi, si è finita di accaparrare definitivamente tutte le cariche istituzionali, quando è notorio che uno dei pilastri su cui si fonda una democrazia è che si riservi anche alle opposizioni almeno qualche poltrona proprio per garantire la rappresentanza di tutti.

Un vero e proprio “sfregio” alla democrazia che ci fa precipitare indietro di molti secoli quando il monarca di turno decideva a proprio uso e consumo su ogni cosa.

Per quanto il buon Matteo Renzi continui ad infischiarsene, i sistemi democratici affinché funzionino devono rispettare certe elementari regole, altrimenti si trasformano in subdole dittature anche se formalmente continuano apparentemente ad avere le parvenze di democrazia!

Se poi aggiungiamo che alcune “pseudo” opposizioni non fanno altro che rafforzare la maggioranza con accordi sottobanco alla “Patto del Nazareno”, di democrazia ne rimane veramente pochina.

 

E poi stiamo attenti: a nessuno è venuto in mente che la nuova legge elettorale Italicum fortemente voluta da Renzi è la versione moderna della legge Acerbo, il famoso “Listone”, che nel 1924 consegnò l’Italia a Mussolini? Meditate, meditate finché non sia troppo tardi!

 

Antonio Maria Rinaldi


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