Economia
Regno Unito: Labour stringe la vite sull’immigrazione incontrollata dopo la vittoria del Reform Party
Il governo laburista di Keir Starmer segna un cambio di rotta sull’immigrazione nel Regno Unito, proponendo misure più restrittive per limitare i poteri giudiziari, definire la “cittadinanza guadagnata” e introdurre nuovi requisiti. 1 Una risposta alla pressione pubblica e alla crescita del Reform Party, che mira a un sistema “controllato, selettivo ed equo”. Il tutto spinto dalla paura del Reform Party di Nigel Farage

Il Regno Unito, tradizionalmente aperto all’immigrazione, sta cambiando rotta. Anche il partito laburista, di orientamento di sinistra, ha riconosciuto la necessità di un controllo più rigido, segnando un punto di svolta significativo.
Questa decisione arriva in risposta alla crescente popolarità del Reform Party di Nigel Farage, che ha ottenuto risultati notevoli nelle recenti elezioni locali, evidenziando la preoccupazione pubblica per l’immigrazione incontrollata.
Limitazione dei poteri giudiziari
Il governo laburista, guidato da Sir Keir Starmer, ha annunciato piani per limitare i poteri dei giudici nell’ambito delle decisioni sull’espulsione di immigrati illegali e criminali stranieri. Questo intervento mira a rafforzare il controllo sull’immigrazione e a rispondere alle preoccupazioni dell’elettorato.
Nuove misure restrittive
Ecco cosa prevedono le nuove norme proposte dal Governo Starmer:
- Definizione più rigorosa di “circostanze eccezionali”: Il ministro dell’Interno, Yvette Cooper, presenterà un libro bianco che modificherà le leggi sull’immigrazione, fornendo ai giudici una definizione giuridica più stringente di “circostanze eccezionali” per giustificare l’annullamento delle decisioni del Ministero dell’Interno. Questo mira a chiudere scappatoie che hanno permesso a immigrati di ottenere asilo in modo improprio, come nel caso di una famiglia palestinese di Gaza.
- “Cittadinanza guadagnata”: Il governo introdurrà un nuovo concetto di “cittadinanza guadagnata”, che richiederà agli immigrati di dimostrare un “contributo reale e duraturo” all’economia e alla società britannica. L’attesa per la cittadinanza sarà estesa a dieci anni, a meno che non vengano soddisfatti criteri rigorosi.
- Test di lingua inglese per i familiari: I familiari dei lavoratori stranieri dovranno superare test di conoscenza della lingua inglese prima di poter entrare nel Regno Unito.
- Restrizioni per le case di cura: A partire dalla fine dell’anno, le case di cura non potranno più assumere personale straniero dall’estero, favorendo l’assunzione di lavoratori già presenti nel Regno Unito o di cittadini britannici.
- Requisiti di istruzione per i lavoratori qualificati: L’introduzione di requisiti di istruzione per i lavoratori stranieri qualificati mira a ridurre il numero di visti rilasciati.
Obiettivi del governo, quasi di destra
Sir Keir Starmer ha dichiarato che l’obiettivo è creare un sistema di immigrazione “controllato, selettivo ed equo” che riduca “sostanzialmente” l’immigrazione netta. Il governo mira a ripristinare il “buon senso e il controllo delle frontiere”, garantendo che l’insediamento sia un “privilegio da guadagnarsi, non un diritto”.S
L’opposizione, rappresentata da Chris Philp, ministro degli Interni ombra,Conservatore, ha criticato il libro bianco del Labour, definendolo “una bandiera bianca”. Philp ha sottolineato la necessità di un approccio “nuovo e radicale” per affrontare la crisi migratoria.
Comunque è evidente che perfino un governo di sinistra “Woke”, che ha la sua base elettorale anche, se non soprattutto, fra gli immigrati di seconda generazione, non può più tollerare una politica di frontiere aperte, pena la sconfitta politica elettorale. Ormai solo l’Europa continentale è rimasta il regno del caos migratorio e delle ONG che trasportano migranti senza alcun controllo.
Comunque non è detto che questa politica sia utile per rilanciare il Partito Laburista dal punto di vista elettorale. Un cambio di direzione dall’oggi al domani non è destinato a creare fiducia nel corpo elettorale.
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