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Regno Unito: Rientri dall’estero? Il test lo fai in video chiamata

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I britannici di ritorno dalle vacanze potrebbero essere costretti a fare i test COVID in una videochiamata in diretta con “consulenti sanitari” per dimostrare che non stanno mentendo sul risultato. Una nuova frontiera Sanitaria, ma non si sa quanto questo sia un vero e proprio passo avanti.

I viaggiatori con doppia vaccinazione che tornano in Gran Bretagna potranno rinunciare a un test PCR a favore di un tampone a flusso laterale più economico, anche perchè eseguito in modo autonomo. Però il governo è “preoccupato che coloro che effettuano i test possano mentire sui risultati”.

Per evitare che ciò accada, il ministro della salute “propone ai viaggiatori di eseguire il test del flusso laterale durante le videochiamate sotto la supervisione di un consulente sanitario di un’azienda privata”, riporta il Mail.

La modifica dovrebbe essere implementata il 25 ottobre.

Come abbiamo evidenziato in precedenza, l’Australia ha implementato uno schema ancora più draconiano che obbliga i suoi cittadini a fornire alla polizia selfie geo-tracciabili per dimostrare di essere a casa. Nell’ambito di un programma pilota di quarantena a Victoria, gli australiani riceveranno telefonate casuali dal governo a cui dovranno rispondere “entro cinque minuti con un selfie inviato a un’app che poi geolocalizzerà dove si trova quella persona e per assicurarsi sono anche chi dicono di essere.”

Se si rifiutano di farlo, le autorità sanitarie “busseranno alla loro porta”, secondo un rapporto di 9 News.

La tecnologia sta arrivando a un livello di controllo personale mai visto prima, anche come invasività estrema. C’è veramente di cui preoccuparsi in questo incubo distopico in cui si richiede a chiunque di essere controllabile e reperibile quasi in qualsiasi momento.

 


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