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Regno Unito: milioni di clienti rischiano di perdere la luce

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I maggiori fornitori di energia del Regno Unito chiedono con insistenza al governo un pacchetto di supporto di emergenza per aiutarli a sopravvivere alla crisi innescata dagli alti prezzi del gas, inclusa la creazione di una “bad bank” per assorbire i clienti potenzialmente non redditizi che dovessero essere ceduti dai clienti ormai in fallimento.

Kwasi Kwarteng, segretario per gli affari e l’energia del Regno Unito, incontra oggi faccia a faccia i fornitori di energia per predisporre una rete di emergenze per le decine di piccoli operatori energetici che ci si attende vengano a fallire nei prossimi mesi, a causa dell’esplosione dei prezzi dell’energia.

Ci si attende che alcuni milioni di inglesi perdano il loro fornitore energetico nell’arco delle prossime settimane, per cui bisogna predisporre un “Cattivo operatore” per far fronte a quei casi di clienti non particolarmente brillanti che normalmente sarebbero rifiutati dagli altri operatori.

Sebbene non sia stata ancora presa alcuna decisione, le proposte al governo rivelano la portata del sostegno che l’industria ritiene sarà necessaria per evitare di causare danni a lungo termine al settore nel caso in cui un gran numero di fornitori di energia dovesse fallire nelle prossime settimane.

Si dice che Kwarteng stia esaminando le proposte e abbia accettato che potrebbe essere necessario un intervento significativo, temendo che i piani di emergenza esistenti possano non essere sufficienti. Gli alleati hanno detto che stava guardando “I piani C, D e altri”.

“Abbiamo bisogno di molti piani di emergenza in atto”, ha detto un alleato del segretario commerciale.

I prezzi del gas in Gran Bretagna e in Europa hanno toccato massimi ripetuti nelle ultime settimane poiché i commercianti temono che il continente si stia dirigendo verso l’inverno con scorte basse. Ciò fa seguito a minori forniture dalla Russia e da fonti nazionali poiché gli operatori dei giacimenti di gas intraprendono la manutenzione in ritardo rispetto allo scorso anno.

La maggior parte delle tariffe energetiche domestiche esistenti non è sufficiente a coprire i costi di fornitura di nuovi clienti, rendendo le grandi aziende energetiche estremamente riluttanti ad assumerle senza il sostegno del governo, inclusi potenzialmente prestiti garantiti dallo stato o altre misure.


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