Energia
Record assoluto di Export energetico della Francia. Il maggiore cliente è l’Italia
La Francia ha raggiunto il record di esportazione d’energia elettrica di sempre, 101 terawatt/ora. Il principale cliente è l’Italia, che ne importa un terzo! Colpa della mancanza di una seria politica energetica
.Secondo i dati pubblicati da RTE, riportati da LesEchos, l’anno scorso la Francia ha esportato più elettricità in valore che mai. Questo record è stato reso possibile dal fatto che il forte aumento del volume ha più che compensato il calo dei prezzi, spiega il gestore delle linee ad alta tensione.
Le esportazioni lorde di elettricità hanno raggiunto il livello record di 101,3 terawattora (TWh) e il saldo netto (esportazioni meno importazioni) si è attestato a 89 TWh, superando il record precedente, stabilito nel 2002 (76 TWh), uando la domanda dei paesi confinanti era ben diversa. Questo livello record arriva solo due anni dopo che la Francia è stata importatrice netta di elettricità, a causa della scarsa disponibilità della sua flotta nucleare.
Cinque miliardi di euro
In dettaglio, “il valore totale delle esportazioni di elettricità francesi ha raggiunto il livello senza precedenti di 5 miliardi di euro” l’anno scorso, secondo RTE. Si tratta di un livello ben superiore a quello di 1 – 3 miliardi di euro all’anno che è stato la regola dall’inizio degli anni 2000.
La ciliegina sulla torta è che anche il saldo commerciale ottenuto combinando queste esportazioni e importazioni nel periodo è dell’ordine di 5 miliardi di euro. E c’è una buona ragione per questo: durante i rari periodi di importazioni, la Francia è stata in grado di acquistare abbondante produzione decarbonizzata a basso costo dai suoi vicini europei.
L’Italia ha acquistato quasi un terzo delle vendite di elettricità francesi
L’Italia è in cima alla lista dei primi tre acquirenti di elettricità “made in France”. Importando il 32% dell’elettricità prodotta in Francia, l’Italia precede la Germania (18%) e il Belgio (15%). Incredibile come il nostro paese appaia incapace di una seria riforma energetica e di rilanciare la generazione nazionale. L’aver rinunciato al nucleare si rivena un errore quanto mai profondo.
Tuttavia, RTE desidera qualificare quello che può sembrare un quadro lusinghiero per la bolletta energetica francese. Il guadagno derivante dall’elettricità è ancora “molto ridotto rispetto al costo dell’importazione di combustibili fossili per alimentare gli usi non elettrificati”, come sottolinea RTE. Nel 2024, le importazioni di combustibili fossili costeranno più di 64 miliardi di euro. Questo inoltre spiega la spinta di Parigi verso l’elettrificazione della mobilità.
I combustibili fossili rappresentano ancora quasi il 60% del consumo finale di energia della Francia. Una percentuale ancora elevata, anche se Parigi spera di ridurla al 42% entro il 2030, al 30% entro il 2035 e, infine, a zero entro il 2050.
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