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Economia

Raggiunto l’accordo per sfruttare uno dei più grandi giacimenti di ferro al mondo. Produrrà il 5% del ferro globale

Approvato lo sviluppo dell’enorme giacimento di ferro di Simandou, in Guinea, che da solo produrrà il 5% del ferro mondiale sconvolgendo molti equilibri nel settore. Un investimento da 20 miliardi di dollari complessivi

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Giacimento di ferro in Guinea
Giacimento di ferro in Guinea

Lo Stato della Guinea, in Africa occidentale, ha recentemente approvato un accordo di sviluppo congiunto tra il governo, Rio Tinto/Simfer e il consorzio Winning Consortium Simandou (WCS) per sviluppare il progetto minerario di ferro Simandou. Si tratta di un progetto enorme dal costo complessivo di 20 miliardi di dollari e che può influire pesantemente sull’offerta mondiale di ferro. 

Il Consiglio Nazionale di Transizione (CNT), l’organo legislativo della Guinea sotto il regime provvisorio, ha annunciato l’approvazione dell’accordo il 3 febbraio. “In breve, questo accordo prevede… la costruzione di infrastrutture ferroviarie e portuali, entro il 31 dicembre 2025 e l’inizio della produzione di minerale di ferro nel primo trimestre del 2026”, ha dichiarato l’NTC in un comunicato. Ricordiamo che la Guinea è sotto un governo provvisorio e, almeno in teoria, dovrebbe tenere delle elezioni democratiche presto.

Simandou ha 2,4 miliardi di tonnellate metriche di riserve stimate, da cui può produrre 2,25 miliardi di tonnellate metriche di ferro al 65% di metallo puro. In base all’accordo, WSC svilupperà i blocchi 1 e 2, mentre Rio Tinto / Simfer svilupperà i due blocchi rimanenti. Insieme, questo rappresenta oltre 1,46 milioni di chilometri quadrati di potenziale minerario di ferro.

Dove si trova il giacimento di Simandou

Il consorzio Rio Tinto / Simfer comprende la multinazionale dei metalli e delle miniere, che detiene il 53% dei due blocchi. Nel frattempo, la joint venture Simfer tra Chalco Iron Ore Holdings e il Governo della Guinea detiene la percentuale rimanente nei blocchi 1 e 2. Infine, il conglomerato Winning International Consortium, con sede a Singapore, Weiqiao Aluminium, con sede in Cina, e United Mining Suppliers, con sede a Londra, fanno parte di WSC. Un gruppo di grandi aziende per un complesso di grandi dimensioni.

Un hub di risorse non sfruttate per l’estrazione del minerale di ferro

Simandou si trova nella Regione di Nzérékoré, nella Guinea meridionale, a circa 900 chilometri dalla capitale e città portuale di Conakry. Il Consiglio ha anche menzionato la potenziale costruzione di un’acciaieria con una capacità annuale di 500.000 tonnellate metriche, anche se non ha indicato se si tratterà di acciaio grezzo o di prodotti fusi e laminati.

NTC ha aggiunto che sono in corso anche i lavori per la costruzione di una linea a doppio binario di 670 chilometri verso la Prefettura di Forécariah, sulla costa atlantica, e di un porto in acque profonde in quel sito. Attualmente, sembra che i produttori di acciaio cinesi saranno i probabili utilizzatori finali del minerale di ferro di Simandou.

Un progetto che potrebbe cambiare il mercato mondiale

A gennaio, Rio Tinto ha dichiarato che prevede di iniziare i lavori di infrastruttura sull’enorme progetto di minerale di ferro Simandou quest’anno, dopo quasi tre decenni di battute d’arresto e scandali.

Destinato ad essere la nuova miniera di minerale di ferro più grande e di più alto livello al mondo, il progetto aggiungerà circa il 5% alla fornitura globale via mare quando entrerà in funzione. Da questo punto di vista la partnership con un così alto numero di aziende d’estrazione e di commercializzazione mondiale è quasi necessaria, vista l’enormità del progetto e la quantità di produzione che ne risulterà.

Il progetto è stato oggetto di prolungate trattative a causa della sua complessa struttura proprietaria, dei ritardi causati da controversie legali, dei cambiamenti politici della Guinea e delle sfide di costruzione. Solo Rio Tinto pensa di investire 6,2 miliardi di dollari.


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