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Raffinerie tedesche: saremo a corto di petrolio con le sanzioni alla Russia!
La raffineria PCK Schwedt in Germania ha annunciato che non avrà greggio a sufficienza quando entreranno in vigore le ultime sanzioni dell’UE contro la Russia, ha affermato l’amministratore delegato di Shell, che è un azionista di minoranza di PCK Schwedt.
Secondo quanto riportato da Reuters, la raffineria che era posseduta a maggioranza dalla russa Rosneft prima che il governo tedesco decidesse espropriarla il mese scorso. Sebbene il processo non sia stato ancora completato, la Germania ha chiarito che non vuole che una società russa gestisca una delle sue più grandi raffinerie.
Il problema è che la raffineria, che ha una capacità di 233.000 barili al giorno, opera con petrolio russo, consegnato tramite l’oleodotto Druzhba. Una volta che l’embargo petrolifero entrerà in vigore, non ci sarà effettivamente alcuna materia prima per l’impianto di lavorazione.
Secondo il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck, il Paese è in trattative con la Polonia, anche se “i polacchi dicono, giustamente, ‘Non vogliamo portare il petrolio polacco in Germania per mantenere in vita Schwedt'”, perchè questa raffineria comunque è russa e, salvo decisioni diverse, tornerà ad esserlo alla fine dell’emergenza.
“Ma stiamo parlando di un caso in cui la Germania sostiene la Polonia e la Polonia aiuterà la Germania nel caso in cui Rosneft non sia più l’operatore della raffineria”, ha anche affermato il ministro, parlando della possibilità di rifornire la raffineria tramite il porto polacco di Danzica..
Commentando le potenziali ricadute dell’embargo questa settimana, Ben van Beurden della Shell ha affermato che l’embargo “probabilmente significherà chela produzione della raffineria verrà ridotta in modo abbastanza significativo perché la logistica in entrata è vincolata e la raffineria non è configurata per nient’altro che per gli Urali”. Ricordiamo che il petrolio non è tutto uguale e le raffinerie hanno dei range di operatività adatti a particolari tipi di petrolio o loro miscele.
Schwedt non è l’unica raffineria in Europa configurata per la miscela russa. Anche Lukoil Neftohim Burgas, l’unica raffineria bulgara e il più grande impianto di lavorazione dei Balcani, utilizza il greggio degli Urali come materia prima, il che rende incerto il suo futuro in caso di embargo generale sul petrolio russo nell’UE. La Bulgaria ha chiesto un’esenzione alle sanzioni petrolifere, insieme a Ungheria, Slovacchia e Repubblica ceca. Una misura giusta per avevre l’unanimità, ma che rende tutto il regime sanzionatorio una burletta.
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