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Rabbia degli agricoltori: i loro redditi sono scesi del 12% e per questo sono furiosi
Secondo uno studio di Allianz Trade riportato da Les Echos, i redditi degli agricoltori europei sono diminuiti del 12%, mentre i salari sono aumentati notevolmente in quasi tutti gli altri settori.
Dall’inizio dell’anno, gli agricoltori europei sono entrati in azione per protestare contro il calo dei redditi, l’eccessiva regolamentazione e la concorrenza sleale delle importazioni. Uno studio condotto dall’assicuratore creditizio Allianz Trade ha aggiunto benzina al fuoco.
Secondo lo studio, gli agricoltori non hanno beneficiato dell’inflazione alimentare record come i produttori e i rivenditori, con un calo medio dei loro redditi reali del 12% nell’UE. Evidentemente l’inflazione alimentare ha favorito le grandi aziende della trasformazione e della grande distribuzione.
Secondo Allianz Trade, che si è concentrata sui quattro maggiori paesi dell’UE (Germania, Francia, Spagna e Italia), i redditi degli agricoltori francesi sono diminuiti fino al 22%. Dalla fine del 2021, i prezzi alla produzione dell’industria agroalimentare e i prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari hanno superato i prezzi dei prodotti agricoli. In altre parole, gli agricoltori non hanno beneficiato dell’aumento dei prezzi degli alimenti quanto i produttori o i rivenditori.
Inoltre, sempre secondo Les Echos, gli agricoltori guadagnano meno dei lavoratori dipendenti nell’industria. La crisi del rettito agricolo, anche calcolato comprensivo di contributi e sovvenzioni, viene da lontano ed è iniziata nel 1993, praticamente con la nascita della UE e da allora il reddito degli agricoltori è caduto.
Johan Geeroms, Risk Director di Allianz Trade, sottolinea l’insufficiente potere contrattuale degli agricoltori. “Allo stesso tempo, devono far fronte a una crescente regolamentazione e all’aumento dei costi per l’energia, i fertilizzanti, i trasporti, la biodiversità, la qualità dell’acqua, il clima e i lavoratori agricoli”, per cui diventano le cenerentole del monto economico.
Allianz Trade sostiene quindi la necessità di snellire e semplificare le regole. “L’Europa non deve agire da sola, ma deve lavorare a stretto contatto con le parti interessate e le organizzazioni agricole per trovare dei compromessi”, sottolinea Jan Geeroms.
Intanto, per recuperare potere contrattuale, continuano le proteste in Europa, anzi si allargano alla Spagna, dove vengono bloccati i centri di distribuzione dei prodotti alimentari.
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