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Quanti sono morti direttamente nell’incidente nucleare di Fukushima? Una persona. Perchè il M5S dice 15 mila?

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Quante morti ci  sono state nel disastro che colpì la centrale nucleare di Fukushima il giorno 11 marzo 2011? Diamo i dati ufficiali, confermati a distanza di tempo e con le varie fonti. Nel caso di Fukushima, sebbene da 40 a 50 persone abbiano subito lesioni fisiche o ustioni da radiazioni nell’impianto nucleare, il numero di morti dirette dovute all’incidente sarebbe pari a zero. Nel 2018, il governo giapponese ha riferito che da allora un lavoratore è morto di cancro ai polmoni a causa dell’esposizione all’evento., a sette anni di distanza.

Tuttavia, la mortalità per esposizione alle radiazioni non è stata l’unica minaccia per la salute umana: il bilancio ufficiale delle vittime è stato di 573 persone, morte a causa delle procedure di evacuazione e di fattori indotti dallo stress. Questa cifra oscilla tra 1.000-1.600 morti per evacuazione (l’evacuazione delle popolazioni colpite dal terremoto e dallo tsunami in quel momento può rendere difficile l’attribuzione al disastro nucleare). I decessi indotti dallo stress hanno colpito principalmente le persone anziane; oltre il 90% della mortalità si è verificata in individui di età superiore ai 66 anni. questi avrebbero potuto avvenire per evacuazioni dovute anche a altri motivi, senza dimenticare che il Giappone di quei giorni era stato colpito da un tremendo maremoto – terremoto che aveva causato 15 mila vittime e distrutto una parte importante delle infrastrutture di base. Fin da subito si affermò che l’evacuazione era stata gestita male.

Nel grafico abbiamo mostrato il numero stimato di decessi totali per causa attribuita.

 

Quanti dovrebbero soffrire a lungo termine di un’esposizione alle radiazioni di basso livello? Nella sua valutazione iniziale del rischio per la salute del disastro nucleare – pubblicata nel 2013 – l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) rileva livelli di esposizione troppo bassi per incidere sulla salute umana della popolazione nazionale, ad eccezione di alcune comunità nelle immediate vicinanze.  Il rapporto dell’OMS pubblicato cinque anni dopo, nel 2015, suggerisce un rischio molto basso di aumento delle morti per cancro in Giappone.8 In una revisione della risposta e degli impatti a lungo termine sulla salute di Fukushima, pubblicata da Michael Reich e Aya Goto (2015) sulla rivista The Lancet, gli autori osservano che: “nessuno è morto per esposizione alle radiazioni, e il rapporto del Comitato Scientifico delle Nazioni Unite sugli Effetti delle Radiazioni Atomiche nel 2013 ha affermato che non si prevedono cambiamenti sostanziali nelle future statistiche sul cancro attribuite all’esposizione alle radiazioni” .

In valutazioni più recenti dei tassi di mortalità perinatale (ovvero nati morti o decessi entro la prima settimana di vita) nelle aree più vicine al sito di Fukushima, non sono emerse indicazioni statistiche di una maggiore incidenza. I tassi di mortalità perinatale, infatti, hanno mostrato un declino generale nel tempo: la tendenza generale che vediamo attraverso il miglioramento dell’assistenza sanitaria e stili di vita più sani.

Inoltre, nella ricerca “Be Cautious with the Precautionary Principle: Evidence from Fukushima Daiichi Nuclear Accident”, si dimostra che le precauzioni prese dopo il disastro hanno ucciso molte più persone del disastro stesso. Ciò soprattutto per effetto del pesante freddo invernale subìto da chi non poteva più permettersi di riscaldare la propria casa.

Infatti, Nei 14 mesi successivi, furono chiusi tutti i 54 reattori nucleari del Paese a titolo precauzionale, con il risultato che la produzione elettrica nazionale fu tempestivamente dirottata verso l’uso di risorse petrolifere. Prima del disastro, circa il 30% dell’elettricità consumata in Giappone era di produzione nucleare.

Si calcola che i prezzi elettrici maggiori abbiano prodotto “almeno” 1.280 morti in più nel periodo 2011-2014. Siccome i dati impiegati coprono solo le 21 più grandi municipalità giapponesi – il 28% della popolazione nazionale -l’effetto sul Paese intero è certamente molto maggiore. Ciò a fronte di una stima cumulativa nel tempo di 130 fatalità direttamente attribuibili al disastro e di altri 1.232 risultanti dal processo d’evacuazione dopo l’incidente.

“Ciò suggerisce – commentano gli studiosi -che la cessazione della produzione dell’energia nucleare contribuì a causare più morti dell’incidente stesso”.

Fonti:

Quanti sono stati i morti per il disastro nucleare di Fukushima in Giappone?

https://www.bbc.co.uk/news/world-asia-45423575

http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/78218/1/9789241505130_eng.pdf

https://www.who.int/ionizing_radiation/a_e/fukushima/faqs-fukushima/en/

Reich, M. R., & Goto, A. (2015). Towards long-term responses in Fukushima. The Lancet, 386(9992), 498-500.

Bene, allora ci chiediamo: da dove prende i dati il Movimento cinque stelle che parla di  quindicimila morti per il disastro NUCLEARE di Fukushima?

 

I casi sono due:

  1. il M5s ha delle fonti proprie sul numero dei morti per il disastro nucleare di Fukushima , ed allora li preghiamo di comunicarle;
  2. il partito di maggioranza relativa in parlamento non sa di cosa parla, va avanti per tesi preconcette, e si allinea con chi ha portato l’Italia alla devastazione energetica. 

Tertium non datur, attendiamo cordialmente i dati, anche se abbiamo il sospetto che i 15 mila morti siano quelli del maremoto del 2011, non di Fukushima. Se così fosse non abbiamo che una speranza: quella di andare a votare presto.

 

 


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