Quali aree del mondo perdono popolazione e quali ne guadagnano

Questo grafico, realizzato da Marcus Lu di Visual Capitalist, mostra il flusso di persone a livello globale visualizzando la migrazione netta per regione, dal 1950 al 2023 (in intervalli di 10 anni).

La migrazione netta si riferisce alla differenza tra il numero di persone che entrano e che escono da un Paese o da una regione.

Tutti i dati provengono dal World Population Prospects 2024 delle Nazioni Unite.

Dati e punti salienti I dati utilizzati per creare questo grafico sono elencati nella tabella seguente. I numeri rappresentano la migrazione netta (numero di persone guadagnate o perse) per quell’anno specifico.

*L’America settentrionale comprende Stati Uniti, Bermuda, Canada, Groenlandia e Saint-Pierre e Miquelon. Il Messico è incluso in America Latina e Caraibi.

Da questi dati si evince che l’America settentrionale, l’Europa e l’Oceania hanno regolarmente guadagnato persone grazie all’immigrazione. In altre parole, in queste regioni sono immigrate più persone di quante ne siano emigrate.

Si noti che l’Europa ha registrato valori negativi nel 1950, 1960 e 1970, probabilmente a causa della ricostruzione postbellica e dell’instabilità politica, che ha spinto molti cittadini dell’est europa a emigrare in Oceania o Nord America.

D’altra parte, l’America Latina e i Caraibi, l’Africa e l’Asia hanno regolarmente perso persone a favore di altre regioni. Le persone spesso lasciano le regioni in via di sviluppo per cercare migliori opportunità di lavoro e per sfuggire all’instabilità politica o alla guerra.

Ad esempio, il numero di rifugiati che entrano negli Stati Uniti è storicamente aumentato durante i conflitti, l’esempio più recente è la guerra russo-ucraina.

Per saperne di più su questo argomento dal punto di vista degli Stati Uniti, guardate questo grafico che mostra da dove provengono i 46,2 milioni di immigrati americani.