Attualità
Qual è l’efficacia delle chiusure commerciali e della reclusione in casa? lo studio ESCI ed i suoi sorprendenti risultati
Esiste uno studio che indichi la vera efficacia delle chiusure e degli ordini di rimanere a casa? Si, qualcosa c’è, e i risultati sono sorprendenti.
Lo European Journal of Clinical Investigationha pubblicato uno studio , “Assessing mandatory Stay-at-home and business closure effects on the spread of COVID-19″, di Eran Bendavid, Christopher Oh, Jay Bhattacharyam John P.A. Joannidis, che può essere tradotto come “Testiamo gli effetti degli ordini di chiusura e sugli ordini di stare a casa sulla diffusione del Covid-19”
Questo paper può essere riassunto così: gli interventi non farmaceutici (NPI, non pharmaceutical intervention) più restrittivi per il controllo della diffusione del COVID ‐ 19 sono le chiusure nelle abitazioni domestiche e aziendali obbligatorie. Date le conseguenze di queste politiche, è importante valutarne gli effetti. Quindi in questo paper si vuole valutare gli effetti sulla crescita dei casi epidemici di NPI più restrittivi (mrNPI), al di sopra e al di là di quelli di NPI meno restrittivi (lrNPI).
Quali sono i metodi applicati? Prima di tutto si è stimato la crescita del Covid-19 in tutte le aree regionali di 10 paesi: Inghilterra, Francia, Germania, Iran, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Corea del Sud, Svezia e Stati Uniti. Quindi con metodi statistici i ricercatori hanno depurato gli effetti dei metodi più restrittivi (mrNPI) e quelli meno restrittivi (IrNPI). Corea del Sud e Svezia vengono presi come campione di controllo, dato che non hanno applicato
Quali sono stati i risultati ? L’implementazione di eventuali “Iniziative non farmacologiche ” (NPI) è stata associata a riduzioni significative della crescita dei casi in 9 paesi studiati su 10, tra cui Corea del Sud e Svezia che hanno implementato solo gli NPI (la Spagna ha avuto un effetto non significativo). Dopo aver sottratto gli effetti epidemici e lrNPI, non è stato trovato alcun effetto benefico chiaro e significativo degli mrNPI sulla crescita dei casi in nessun paese. In Francia, ad esempio, l’effetto degli mrNPI è stato del + 7% (IC 95%: −5% ‐19%) rispetto alla Svezia e del + 13% (−12% ‐38%) rispetto alla Corea del Sud (medie positive pro ‐ contagio). Gli intervalli di confidenza al 95% hanno escluso un calo del 30% in tutti i 16 confronti e un calo del 15% nei confronti 11/16.
Quali sono le conclusioni da trarre? Sebbene non si possano escludere piccoli benefici, non vengono trovati benefici significativi sulla crescita dei casi dall’applicazione di NPI più restrittivi. Riduzioni simili nella crescita del caso possono essere ottenute con interventi meno restrittivi.
Strano che questo paper sia poco utilizzato dal Comitato Tecnico scientifico, Va in pari con altre ricerche, che abbiamo già pubblicato, che presentavano come più efficaci non il closedown, ma il divieto di assembramenti oltre le 10 persone. Se volessi fare una comparazione sembra un po’ l’euro: i paper a suo favore sono pochissimi, quasi nulli, rispetto a quelli contrari, eppure è intoccabile. poi, spesso, si parla di lasciare la guida alla scienza. Quale ?
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