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Qualcuno Guarda al Futuro (Energia Illimitata e Moneta Rinnovabile)

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Mentre noi del Sud Europa continuiamo a fustigarci con la crisi che ci viene raccontata dai Mittel Europei, crisi completamente fasulla, con l’unico scopo di asservire alcuni stati con il “chiodo” dell’egemonia, per realizzare un’idea ormai vecchia di due secoli.

Altri popoli pensano a quante meraviglie con le quali riempire il nostro futuro, magari rispettando un po’ di più la navicella spaziale che tutti ci accoglie.

Infatti i prezzi del cobalto e del rame stanno salendo, indice che da qualche parte l’industria pensa di convertire la moneta generata dallo stato beni da vendere e di conseguenza in ricchezza per i cittadini.

Infatti come sappiamo il processo industriale, suo malgrado, distribuisce ricchezza per accumularne, se  rispetta regole di capitalismo sociale.

Cosa hanno in mente di fare questi stati? Dato lo stallo continuo del prezzo del petrolio e la salita del rame e del cobalto, viene facile pensare che si voglia lavorare nel settore energetico e dei trasporti, indissolubilmente legati dall’equazione  E=½M x V²

Immaginare città con veicoli elettrici, pubblici o privati che siano, immaginare case e quartieri energeticamente  indipendenti che usano fonti rinnovabili, significa anche pianificare un’uso di certe materie prime, come ad esempio il rame per costruire veicoli dove la parte preponderante saranno i conduttori, il cobalto che sarà utile alle batterie, anche per quelle domestiche.

E’ un mondo nuovo che si profila all’orizzonte, e noi siamo qui a cercare di far pagare ai Greci un debito farlocco, a chiedere al Padoan de noiantri di racimolare 3,5 miliardi in tasse italiche, e possiamo andare avanti parecchio, ma se per un momento prendessimo coscienza che (come cantava De’ Andrè): La scimmia del quarto reich ballava la polka sopra il muro e mentre si arrampicava le abbiamo visto tutti il…., ci renderemmo immediatamente conto che il re (sarà già un re quello?) è nudo, siamo di fronte ad una nuova forma di colonialismo senza baionette, ma guidata da paraocchi con il motto There Is No Alternative.

L’alternativa per l’Italia c’è appena oltre il rettangolo luminoso che ci abbaglia gli occhi e oscura la mente, abbiamo sul tavolo del passato le chiavi della macchina del futuro, presto o tardi il popolo la metterà in moto, farebbe meglio la classe politica a riprendere un po’ di orgoglio nazionale e fare concreti passi per togliersi il paraocchi, rimettendo in moto le rotative di Banca Italia, prima che disordini sociali producano un uscita incontrollata da questo incubo.

Roberto Alice

 


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