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Putin, Trump e il “Patto dell’Alaska”: la Russia apre agli USA, ma vuole rispetto dall’Europa
Putin svela il vertice segreto con Trump in Alaska: “Accordo vicino”. L’economia russa frena ma tiene (disoccupazione al 2%), mentre per l’Europa arrivano solo avvertimenti e ironia sugli asset congelati. Ecco cosa è emerso dalla conferenza di fine anno.

Mentre a Bruxelles si discute ancora di come gestire gli asset congelati (con scarsi risultati e timori di ritorsioni finanziarie), a Mosca va in scena la summa politica dell’anno. Vladimir Putin, nel suo consueto evento maratona di fine anno, ha tracciato una linea netta tra il passato recente e il futuro prossimo, svelando dettagli che faranno tremare più di qualche cancelleria europea. Ovviamente queste sono le sue parole e la sua visione, da prendere, come tutto, “cum grano salis”.
Il messaggio è chiaro: la Russia è pronta a trattare, ma le condizioni sono cambiate, e il baricentro del dialogo si è spostato decisamente verso Washington, scavalcando una Vecchia Europa sempre più confusa.
La notizia bomba, lasciata cadere quasi con nonchalance tra una domanda sui droni e una sui prezzi del pesce, riguarda un vertice che molti sospettavano ma di cui pochi conoscevano i dettagli: l’incontro in Alaska con Donald Trump.
Il Vertice in Alaska e la “Sincerità” di Trump
È il cuore geopolitico della conferenza. Putin ha confermato di aver incontrato il Presidente americano Donald Trump alla base di Elmendorf-Richardson, in Alaska, lo scorso agosto. Non si è trattato di un semplice scambio di cortesie. Putin ha definito gli sforzi di Trump per porre fine alla guerra in Ucraina come “seri” e “sinceri”.
C’è di più: secondo il leader russo, a Anchorage si era arrivati “praticamente a un accordo“. Mosca aveva accettato alcuni compromessi, definiti “difficili”, su richiesta americana. Eppure, la palla ora è ferma. “Tutto è nel campo dei nostri avversari occidentali”, ha ribadito Putin, suggerendo che le resistenze non arrivino tanto dalla Casa Bianca, quanto dalle dinamiche inerziali del “deep state” o dalle rigidità di Kiev e Bruxelles.
La narrazione è quella di una Russia che ha fatto la sua parte di realpolitik, pronta a chiudere il capitolo bellico se trattata “su un piano di parità”. E qui scatta la stoccata all’Europa.
L’Europa e i “Sudditi suini”: un amore difficile
Se con Trump il dialogo è aperto, con l’Europa il tono è un misto di disillusione e sarcasmo. Putin cita Helmut Kohl, ricordando come il cancelliere tedesco avesse profetizzato che l’Europa, per restare un centro di civiltà indipendente, dovesse necessariamente stare “con la Russia”.
Oggi, invece, la situazione è capovolta. Putin ha usato un termine colorito, parlando di “sudditi suini” o “Porcellini”, accusandoli di aver seguito troppo la “scrofa”, riferendosi a certi atteggiamenti delle élite europee che continuano a voler “rovinare” l’economia russa.
Il fallimento del tentativo europeo di sequestrare gli asset russi per finanziare l’Ucraina viene liquidato come una vittoria della logica finanziaria sulla politica:
Un “furto” evitato non per moralità, ma per terrore delle conseguenze sui mercati.
Il rischio di minare la fiducia nell’Eurozona.
La consapevolezza che un prestito garantito da beni altrui avrebbe devastato i bilanci nazionali (con un debito francese già al 120% del PIL contro il 17,7% russo).
“Prima o poi dovranno restituire tutto”, ha chiosato Putin. L’Europa, se non cambia rotta e non torna al “rispetto reciproco”, rischia semplicemente di “scomparire” come entità geopolitica autonoma.
L’Economia di Guerra (e di Pace)
Secondo Putin bisogna dimenticare le previsioni catastrofiche di crollo. L’economia russa nel 2025 non solo non è crollata, ma sta vivendo un “raffreddamento consapevole”. Ecco i dati snocciolati dal Presidente, che ama presentarsi con i “compiti a casa” fatti:
| Indicatore | Valore 2025 (Stima) | Note |
| Crescita PIL | ~1% | Rallentamento pianificato dal +4,3% del 2024 per gestire l’inflazione. |
| Inflazione | 5,7% – 5,8% | In calo, obiettivo sotto il 6%. |
| Disoccupazione | 2,2% | Minimo storico assoluto. |
| Debito Pubblico | 17,7% | Tra i più bassi al mondo tra le economie sviluppate. |
| Deficit | 2,6% | Previsto in calo all’1,6% nel 2026. |
Si tratta di un manuale di gestione economica in tempo di conflitto: la spesa pubblica sostiene la domanda, la Banca Centrale (difesa a spada tratta da Putin nella sua indipendenza) tiene i tassi alti (16%, appena tagliati dal 21%) per evitare il surriscaldamento, e l’industria lavora a pieno regime. Certo, ci sono problemi: l’inflazione percepita sui beni alimentari è alta (le uova scendono, ma il pollo sale), e c’è carenza di manodopera qualificata. Ma il sistema regge, anzi, si consolida, o almeno questa è l’immagine trasmessa da Presidente russo.
Il Fronte Ucraino: avanzata e “realtà”
Sul piano militare, il messaggio è di totale controllo dell’iniziativa. Nessuna nuova mobilitazione o “operazione speciale” all’orizzonte, se l’Occidente mostrerà rispetto. Ma sul campo, la descrizione è quella di un’avanzata metodica:
Seversk e Kupyansk: Zone chiave dove le forze russe stanno consolidando le posizioni o avanzando.
Logoramento: Le riserve ucraine sono descritte come “praticamente esaurite”.
Droni: La Russia ammette una carenza di droni pesanti (tipo “Baba Yaga”), ma rivendica la superiorità numerica e tecnologica sui droni FPV e su sistemi innovativi come il “Knyaz Vandal Novgorodsky” a fibra ottica.
Interessante l’apertura sulle elezioni in Ucraina: Mosca si dice pronta a sospendere gli attacchi in profondità per permettere lo svolgimento del voto, sottolineando come la legittimità di Zelensky (scaduta nel 2024 secondo la costituzione ucraina) sia un problema per chiunque voglia negoziare.
Oltre la geopolitica: società e tecnologia
Non solo guerra. La conferenza ha toccato temi che vanno dalla demografia alla scienza.
Scienza: Il progetto SKIF a Novosibirsk, un sincrotrone di nuova generazione, procede nonostante le sanzioni, dimostrando una resilienza tecnologica che va oltre l’import substitution di base.
Demografia: Nuovi sgravi fiscali per le famiglie (restituzione del 7% dell’IRPEF per redditi bassi) e focus sul sostegno alla natalità.
Spazio: Persino un accenno alla cometa 3I/ATLAS, che Putin ha scherzosamente (ma non troppo) definito non pericolosa, smentendo teorie su origini aliene con un occhiolino ai complottisti.
Conclusioni: il realismo di chi ha il tempo dalla sua parte
L’impressione generale che si ricava dalle quattro ore di diretta è quella di una leadership che sente di aver superato la tempesta perfetta. L’economia si è adattata, il fronte tiene e avanza, e l’interlocutore principale (gli USA di Trump) è disposto a trattare su basi realistiche.
L’Europa, nel mezzo, appare come il convitato di pietra: incartata nelle sue procedure, incapace di “rubare” gli asset russi per paura del contraccolpo, e sbeffeggiata per la sua mancanza di autonomia.
Se l’accordo abbozzato in Alaska dovesse concretizzarsi, il 2026 potrebbe essere l’anno della svolta. Ma, come ha ricordato Putin citando il compagno di armi daghestano al telefono con il collega russo: l’unità interna è il vero asset strategico che le sanzioni non sono riuscite a scalfire.
Domande e risposte
È vero che Putin e Trump si sono incontrati per un accordo di pace?
Sì, Vladimir Putin ha confermato di aver incontrato Donald Trump in Alaska nell’agosto 2025.2 Ha dichiarato che gli sforzi di Trump per porre fine alla guerra sono “seri e sinceri” e che le parti erano “praticamente d’accordo” su una serie di compromessi, anche difficili per la Russia. Tuttavia, l’accordo non è stato ancora finalizzato perché, secondo Putin, la palla è ora nel campo dell’Occidente e dell’Ucraina, che devono accettare le condizioni discusse.
Come sta realmente l’economia russa dopo anni di sanzioni?
L’economia russa appare stabile e in crescita, seppur moderata. Putin ha riportato una crescita del PIL dell’1% per il 2025, un rallentamento “consapevole” e pianificato rispetto al 4,3% dell’anno precedente per contenere l’inflazione. La disoccupazione è ai minimi storici (2,2%) e il debito pubblico è irrisorio (17,7%). Nonostante l’inflazione sui beni alimentari rimanga un problema percepito dalla popolazione, i dati macroeconomici smentiscono le previsioni di collasso occidentali.
Qual è la posizione della Russia sull’Europa e l’Unione Europea?
La posizione è critica e disillusa. Putin si è detto disposto a lavorare con l’Europa, ma solo su un piano di “parità e rispetto reciproco”, citando Helmut Kohl sulla necessità di integrare la Russia. Tuttavia, ha usato toni duri verso le attuali leadership europee (definiti “sudditi”), criticando il tentativo fallito di sequestrare gli asset russi come “rapina” e avvertendo che l’Europa rischia di scomparire come centro indipendente se non recupera la cooperazione con Mosca.








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