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Putin in Italia con una delegazione “Monstre”

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Ieri ed oggi, Putin era in Italia, per la visita al Papa, incontrareNapolitano, Prodi e Berlusconi e poi Letta al vertice Bilaterale. Fin qui niente di strano.

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La cosa interessante e’ che  l’uomo più potente del mondo (almeno secondo Forbes), si e’ portato dietro una delegazione impressionante, praticamente tutto il vertice del potere politico ed economico russo.

Putin e’ arrivato a Roma con cinque aerei, si e’ mosso con un corteo blindato di cinquanta macchine, s’e’ portato dietro quasi l’intero governo della Federazione controllata dal Cremlino: undici ministri (ripeto: unidici!), per firmare 7 accordi istituzionali e supervisionare 20 accordi commerciali. Ma anche una sterminata lista di businessmen russi noti, che hanno fatto accordi o shopping di quote aziendali in Italia

E’ vero che l’Italia è il quinto partner commerciale della Russia, il secondo in Europa dopo la Germania e che da anni l’interscambio cresce in modo costante, la fetta più corposa delle relazioni economiche deriva dal settore energetico, ma ormai la penetrazione delle aziende tricolori in un mercato sterminato svaria dalla meccanica all’automotive, dall’alimentare all’aeronautica. Da parte italiana vi saranno il Fondo strategico di Cdp, Unicredit, Eni ed Enel, Poste italiane e Mediobanca, Fincantieri e Cremonini, solo per citare alcuni gruppi italiani.

E’ anche vero che Putin e’ un leader serio, e se si muove, lo fa in grande stile.
Detto questo e’ comunque lecito domandarsi se l’arrivo in Italia con una delegazione “monstre” sia qualcosa di normale, o se questa notevole attenzione sia qualcosa di calcolato: conoscendo Putin, la cosa e’ pensata e voluta.

Questo estratto dal Foglio di 4 giorni fa puo’ aiutare a capire cosa altro c’e’ in ballo, oltre ai numerosi accordi oggetto del vertice:

Ogni possibile differenza fra Roma e Mosca s’è appiattita proprio alla vigilia del vertice. Questa settimana un giudice di San Pietroburgo ha concesso la libertà su cauzione a Cristian D’Alessandro, che si era lanciato in un attacco contro una piattaforma petrolifera nelle acque dell’Artico e rischiava una pena severa. E si è conclusa con successo anche la cessione di Severenergia, la joint venture di Eni ed Enel che è passata a Rosneft e GazpromNeft-Novatek. Con questo accordo le due compagnie italiane incassano plusvalenze significative, rinunciano a un giacimento da 30 mila barili di petrolio al giorno, ma confermano l’alleanza con i loro partner. Che cosa può fare la politica per sostenere i rapporti fra l’economia italiana e quella russa? Da Mosca chiedono che l’Italia usi il suo turno di presidenza all’Ue su due fronti: da una parte ci sono le regole per i visti di ingresso, da alleggerire per rendere più facili gli scambi fra la Russia e l’Ue; dall’altra le procedure sulla concorrenza aperte da Bruxelles contro Gazprom, che potrebbe ricevere sanzioni già nei prossimi mesi.

 

By GPG Imperatrice

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